venerdì 11 aprile 2008

Mandiamo via la casta!

Lo so, sto diventando monotono, ma mi devo scusare ancora una volta. Ho rifatto le due di notte per l’ennesima volta, cosa cui non sono abituato, e sono in partenza per la Val di Susa (stasera sarò a Borgone), poi raggiungerò la Calabria e da lì di nuovo la Campania, poi Roma, per finire in gloria venerdì sera in RAI.

Dunque, non ce la faccio a rispondere alle centinaia di mail private che mi arrivano ogni giorno e, anzi, fino a sabato non riuscirò proprio a leggerne nessuna. Al mio ritorno, mi metterò al lavoro e risponderò a tutti, come ho sempre fatto.

Nel frattempo, continuo a subire l’indigestione quotidiana di tutti i dinosauri di casta, dai gemelli Veltrusconi al cuffariano Casini, dall’ingiustamente pomodorato komeinista-ex-leninista Ferrara alla petulante Santanché, dai grotteschi arcobaleni che strepitano tutto qui e il contrario di tutto là al protettore della legalità Antonio Di Pietro, quello che, quando ci fu da votare contro l’esclusione della lista PER IL BENE COMUNE passeggiando non solo sulla Costituzione ma anche sulla più elementare onestà, non ebbe esitazioni e cercò di escluderla senza vergognarsene punto. Né ci si fanno mancare altri figuranti a riempire la piccola ribalta.

Noi di PER IL BENE COMUNE siamo ai margini, esclusi perfino dagli elenchi che compilano i giornali quando presentano i vari schieramenti. Che io sia candidato premier esattamente come Veltrusconi e, dunque, in posizione al momento più importante di tanti altri personaggi che infestano quotidianamente i media, e questo per motivo di democrazia, non glie ne importa un fico a nessuno: se l’informazione italiana è a livelli che rasentano quella degli stati dove almeno la dittatura è ufficiale, una ragione evidentemente c’è.

La RAI si giustifica con me dicendomi che tutti i premier hanno avuto esattamente lo stesso minutaggio e le decine di ore dedicate ai soliti noti sono state semplicemente “cronaca”. Una presa per i fondelli a spese pubbliche, naturalmente, ma così è. Mediaset è una non pervenuta, ma questo è un fatto più che aspettato.

E poi ci sono le telefonate, alcune davvero curiose come quelle di un’anziana coppia che mi sommerge di complimenti perché finalmente i due hanno sentito parlare qualcuno con cui condividono ogni singola opinione, per poi comunicarmi che il loro voto andrà a Berlusconi (!) perché “gli vogliono troppo bene” (!). Questa è anche la bellezza del mondo e un esempio di che cosa sia la Sindrome di Stoccolma. Per fortuna che Silvio c’è.

In questi ultimi giorni di campagna elettorale mi ritrovo con una certa frequenza a parlare a TV private, quelle che non vogliono quattrini, perché noi quattrini non ne abbiamo, e spesso mi si chiede di Beppe Grillo, così come fece Vespa a suo tempo, tanto per impedirmi di parlare di cose serie.

Allora dico qui, e spero che sia per l’ultima volta, che io non ho mai litigato con Grillo, che PER IL BENE COMUNE appoggia TUTTE le liste locali che si presentano con il suo nome, ma questo lo fa per il semplice motivo che ne condivide le finalità e senza alcuna contropartita e, dunque, per coerenza. Stessa cosa accadrebbe se quelle stesse liste locali, con le stesse persone e gli stessi fini, esistessero sotto qualsiasi altro ombrello.

Dunque, prego tutti di piantarla con queste storie, ripeto che Beppe Grillo è una persona cui porto gratitudine così come glie ne devono portare tutti, perché tutti godranno delle nostre ricerche la cui esistenza si deve in parte a lui, chiedo che non mi si faccia perdere tempo con domande basate su pettegolezzi alla Vespa, domande cui non risponderò più e, anzi, mi riservo il diritto di adire le vie legali nei riguardi di chiunque userà strumentalmente l’argomento.

Per finire, prego tutti di dare l’ultimo colpo di reni. La nostra campagna elettorale si è svolta in condizioni di povertà francescana, senza un singolo sponsor (che non avremmo comunque accettato per non dovergli essere “riconoscenti”), siamo nei fatti largamente ignorati dai mezzi di comunicazione e, quando ce n’è la possibilità, quei pochi attimi disponibili sono occhiutamente rubati (mi riferisco a Vespa) perché il messaggio non deve passare. E allora chiedo a tutti di usare il passa-parola e Internet, i soli strumenti che permettano la diffusione delle idee senza censure.

Parlate a chiunque possiate parlare della possibilità di saltare fuori dalla scatola (vedi post “I cani fessi e l’impronta sulla Luna” del 3 dicembre scorso). E dite anche che metà del rimborso elettorale di PER IL BENE COMUNE andrà a beneficio di chi è stato abbandonato vigliaccamente dallo stato che, facendosi beffe dell’articolo 32 della Costituzione, non si cura di chi si è ammalato di malattie da inquinamento. P.S. Non è possibile darci il 5%. Noi consigliamo di darlo alla fondazione Cure 2 Children (05712190486). Le informazioni si trovano su http://www.cure2children.org/ telefonando al numero 320 9298693

Stefano Montanari

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