sabato 6 dicembre 2008

Il Segreto del Pensiero Vivente

Salve a tutti, vi posto questo bellissimo viaggio:



e questo video:



Buon viaggio a tutti!

giovedì 20 novembre 2008

Tiziano Terzani - La Verità

Salve a tutti, vi posto questo bellissimo video su alcune interviste a Tiziano Terzani.

Dovremmo riflettere molto sulle sue sagge parole.

mercoledì 12 novembre 2008

Dalai Lama: la Cina ci ha condannati a morte


Di Giovanni Greco del 08/11/2008 ore 10:39:46, in Informazione
Il regime cinese sta condannando a morte il Tibet, ha dichiarato il Dalai Lama.
Prima delle Olimpiadi il Dalai Lama si era fatto promotore di una linea basata sul dialogo con Pechino, nella speranza di potere strappare concessioni alla Cina in cambio della rinuncia alla completa indipendenza. Invece pochi giorni fa si è detto stanco dei negoziati con Pechino. «A causa della mancanza di risposte da parte della Cina, dobbiamo essere realistici, non ci sono speranze», ha detto – aggiungendo – che non vuole essere un ostacolo per la causa del Tibet.
E poi continua affermando: «i tibetani sono condannati a morte. Questa antica nazione e la sua eredità culturale stanno morendo... Oggi la situazione assomiglia a una occupazione militare di tutto il territorio. È come se fossimo sotto la legge marziale. La paura, il terrore e le campagne di rieducazione politica causano molte sofferenze».
Ma c’è da chiedersi: perché le grandi nazioni come l’America, che dicono di esportare democrazia nel mondo, non prendono in considerazione la causa del Tibet così come il Congo, il Darfur o altre nazioni dove il genocidio è giornaliero?
Speriamo che il nuovo presidente eletto Obama possa cambiare il mondo esportando

Berlusconi...e la ricerca!


Vi posto un'immagine divertente che ho trovato nel web:

mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama - Primo discorso da Presidente

OBAMA PRESIDENTE

Obama è il Presidente degli Stati Uniti d'America. Vi posto qui il suo primo discorso da Presidente, un discorso carico di carisma, che infonde molta fiducia e che lascia ben sperare per il futuro. Speriamo che le sue parole abbiano un seguito e che veramente inizi una nuova era. Io ci voglio credere.

YES WE CAN!






sabato 18 ottobre 2008

Storiella sull'esistenza di Dio

Barbieri e Dio.

Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli e radere la barba.

Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere una buona conversazione.
Parlano di tante cose e di vari argomenti,
quando alla fine toccano l'argomento Dio e il barbiere dice:

io non credo che Dio esista.

Perchè dice questo? Chiede il cliente.

Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste.
Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate?
Ci sarebbero bambini abbandonati?
Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza nè dolore.
Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose.

Il cliente pensa per un momento, ma non replica perchè non vuole iniziare una discussione.

Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio.
Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo in strada con dei capelli lunghi, annodati e sporchi e con la barba sfatta.
Sembrava sporco e trasandato.

Il cliente torna indietro ed entra di nuovo nel negozio del barbiere e gli dice:
la sa una cosa? I barbieri non esistono.

Come può dire ciò? Chiede il barbiere sorpreso.
Io sono qui e sono un barbiere, ed ho appena lavorato su di lei!

No! esclama il cliente. I barbieri non esistono perchè se esistessero non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell'uomo là fuori.

Ma i barbieri ESISTONO! Replica il barbiere
Questo è ciò che succede quando la gente non viene da me.

Esattamente! afferma il cliente. Questo è proprio il punto!
Anche Dio ESISTE!
Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e cerca il Suo aiuto.
Questo è il motivo per cui c'è tanto dolore e sofferenza nel mondo.

venerdì 17 ottobre 2008

L'azione

"Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia"



Mahatma Gandhi

venerdì 3 ottobre 2008

Storiella - Sentimenti

Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la Noia si fu presentata per la terza volta, la Pazzia, come sempre un po' folle, propose: "Giochiamo a nascondino!". L'Interesse alzò un sopracciglio e la Curiosità senza potersi contenere chiese: "A nascondino? Di che si tratta?", "E' un gioco - spiegò la Pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'Entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'Euforia. L'Allegria fece così tanti salti che finì per convincere il Dubbio e persino l'Apatia, alla quale non interessava mai niente...Però non tutti vollero partecipare. La Verità preferì non nascondersi. Perché se poi tutti alla fine la scoprono?
La Superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la Codardia preferì non arricchirsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la Pazzia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La Fede volò in cielo e l'Invidia si nascose all'ombra del Trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La Generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la Timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la Voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la Libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'Egoismo, al contrario, trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé.
La Menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno!).
La Passione e il Desiderio al centro dei vulcani. L'Oblio...non mi ricordo...dove?
Quando la Pazzia arrivò a contare 999.999 l'Amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la Pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la Pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la Fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la Passione e il Desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'Invidia e poté dedurre dove fosse il Trionfo. L'Egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la Pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la Bellezza. Con il Dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il Talento nell'erba fresca, l'Angoscia in una grotta buia, la Menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'Oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'Amore non le appariva da nessuna parte. La Pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'Amore! La Pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, chiese perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'Amore è cieco e la Pazzia sempre lo accompagna...

Si te stesso

Ciao a tutti, è un po' che non scrivevo più nel mio blog. Oggi vi posto il seguente video in cui vi è una storiella. Non saprei se definirla bellissima come dice il titolo, ma il messaggio e la morale della storiella mi è piaciuto e per questo ho deciso di riportarla qui.



Dovremmo sempre essere noi stessi e vivere sempre nel presente, senza alcun timore o timidezza, la parola domani sarebbe perfino meglio che non esistesse nella nostra mente.

giovedì 25 settembre 2008

Forum

Salve a tutti ragazzi, alcuni mesi fà mi era venuta in mente l'idea di creare un forum che chiamai "NON SOLO SPIRITUALITA' ".

Come tutti sapete non è facile far nascere un forum, occorrono innanzitutto diversi utenti, poi occorre che questi utenti siano piuttosto attivi con post abbastanza regolari e non da meno occorre uno staff che controlli e tuteli gli utenti facendo rispettare il regolamento.

Il forum è ancora in stato embrionale con qualche thread presente, vorrei sapere se qualcuno di voi vorrebbe darmi una mano a farlo crescere, se qualcuno di voi potrebbe essere interessato sia al forum sia a darmi una mano nella gestione (moderatori).

Che ne pensate?

Questo è il link del nuovo thread che ho appena aperto a riguardo, chi di voi volesse aiutarmi può registrarsi e comunicarmi la sua presenza .

Sappiate che non avrò l'opporunità di rispondervi durante la giornata poiché lavoro, ma in serata conto di esserci con una certa regolarità.

Grazie a chiunque volesse aiutarmi.


P.S. X matteo I. non ho dimenticato la tua iniziativa sulla "Terra dei Fuochi" conto solo di trovare un po' di tempo per informarmi ed eventualmente fare un post. Scusami ancora del ritardo.

giovedì 11 settembre 2008

The secret

Salve a tutti, ho appena visto con piacere che su YouTube c'è "The Secret" in italiano e ve lo posto qui.

Lo avevo visto alcuni mesi fà e ne ero rimasto imprssionato positivamente in quanto le mie credenze sono molto simili a molto di quello che viene illustrato nel video anche se alle mie credenze ci sono arrivato da altre strade (letture su varie religioni, letture varie e osservazione).

Sono convintissimo che noi e solo noi siamo gli artefici del nostro destino.

Vi consiglio vivamente di rilassarvi e di guardarvi questi video, che al di là degli autori (su cui non ho fatto alcuna ricerca), al di là di quanto riportato da loro come casi personali che non so assolutamente se sono veritieri o meno, al di là della speculazione che sicuramente ci sarà dietro certe cose, il messaggio è molto importante e plausibile.


















giovedì 4 settembre 2008

Yasser Al-Quahtani, giocatore asiatico pauroso

Salve a tutti, vi posto un bel video su un giocatore asiatico davvero fenomenale.

giovedì 28 agosto 2008

Le vacche tedesche inquinano come i Suv

I dati: L’agricoltura tedesca manda nell’atmosfera 133 milioni di tonnellate di C02 all'anno
Le vacche tedesche inquinano come i Suv
Thilo Bode, numero uno dell'organizzazione Foodwatch: «Sono una bomba climatica»


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

BERLINO – Non la scampa più nessuno, questa battaglia sui cambiamenti del clima. Ora, è il momento delle vacche tedesche: inquinano quanto i Suv e «sono una bomba climatica», sostiene Thilo Bode, numero uno di Foodwatch, organizzazione di difesa dei consumatori della Germania. Solo che – aggiunge – la lobby agricola è finora riuscita a tener il fatto nascosto, al contrario di quanto non hanno saputo fare acciaierie, produttori di energia, industria dell’automobile, compagnie aeree.

LO STUDIO
- Foodwatch, dunque, ha effettuato uno studio, insieme all’Istituto per la ricerca sull’economia ecologica (Ioew), e i numeri che ne sono usciti sono assolutamente interessanti. L’agricoltura tedesca (ma ovviamente il discorso in varie misure vale per tutti i Paesi) manda nell’atmosfera ogni anno l’equivalente di 133 milioni di tonnellate di anidride carbonica, poco meno di quella emessa da tutto il traffico sulle strade della Germania (152 milioni di tonnellate). Mentre alle automobili stanno per essere applicate norme europee piuttosto severe per ridurre le emissioni, l’agricoltura è però praticamente assente dai programmi di abbattimento dei livelli di gas serra del governo tedesco e della Ue. Invece, dice Foddwatch, la questione non va sottovalutata e, anzi, dovrebbe spingere tutti a consumare meno carne, “a tornare al rito dell’arrosto domenicale”, ha detto Bode al settimanale Spiegel.

I NUMERI - Produrre un chilo di carne bovina con metodologie intensive (le più usate) equivale, in termini di emissioni, a un viaggio di 70,6 chilometri in utilitaria. Ancora peggio se il chilo di carne è prodotto con metodologia biologica: l’equivalenza è di 113,4 chilometri. Un chilo di formaggio emette quanto un’auto che viaggia per 71,4 chilometri. È necessario ridurre i consumi di carne, dicono dunque gli scienziati. Il calcolo delle missioni agricole e zootecniche tiene conto di una varietà di fattori: l’uso di fertilizzanti, di diserbanti, di pesticidi e il costante uso agricolo di zone umide, che provoca il rilascio nell’atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica. Ma considera anche le emissioni corporee di ogni singolo animale: i ruminanti, per dire, emettono costantemente metano, un gas serra 23 volte più potente dell’anidride carbonica. Il ministero dell’Agricoltura tedesco, finora, ha evitato di affrontare il problema. Ma il ministero dell’Ambiente di Berlino ha preparato un documento (riservato) nel quale si sostiene che non ha senso lottare contro i cambiamenti climatici se poi si danno, attraverso la Politica agricola comunitaria, miliardi di euro a un settore che finora non si è nemmeno posto il problema dell’effetto serra. Ovviamente, c’è già chi propone di mettere una tassa “ecologica” sulla carne e sul latte.


Dal Corriere della Sera del 28/08/2008

sabato 16 agosto 2008

ATTENZIONE - Conti "dormienti", come salvarli

Scusate per il ritardo nel postarvi questa notizia, ma ve la posto ugualmente poiché la ritengo molto utile, anche se l'ora "x" per i conti correnti bancari "dormienti" è purtroppo già scattata. Spero per voi che non siete incappati in questo brutto meccanismo.

"L’ora “x” sta per scattare. Dopo un lungo sonno, si sveglieranno in un giorno di mezza estate, quasi come nella favola della Bella Addormentata. Ma la vicenda dei conti correnti dormienti ha risvolti molto più concreti perché di mezzo ci sono le banche, migliaia di depositi dimenticati e soprattutto un fiume di soldi, che finirà nelle casse dello Stato con finalità diverse: servirà in primo luogo per rimborsare i risparmiatori vittime di crac - vi ricordate di Cirio e Parmalat? - verrà usato per dare un posto fisso a molti precari pubblici e infine contribuirà a finanziare la social card per gli anziani poveri, inventata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

Troppa carne al fuoco? Può darsi. Ma una cosa è certa: in ballo, c'è un vero tesoretto, che potrebbe valere tra i dieci e i 15 miliardi di euro, più o meno quanto la manovra economica per il 2009 appena approvata dal Parlamento. I calcoli esatti si faranno alla fine perché siamo ancora al nastro di partenza dell’operazione, che decollerà tra una settimana, il 16 agosto, per i depositi bancari, mentre alle Poste il risveglio di libretti e conti è previsto per il 25 agosto.

È quasi un ultimo appello perchè tutti questi soldi abbandonati da anni stanno per lasciare i loro rifugi per finire in un apposito Fondo gestito dal Tesoro, che li userà per scopi molto diversi da quelli di partenza.

Per i più distratti ci sarà ancora rimedio. Chi non ha risposto agli avvisi e non ha provveduto movimentare il conto negli ultimi mesi, dispone ancora di altri 10 anni per farsi avanti e pretendere il rimborso della somma di cui è titolare, anche se nel frattempo i risparmi avranno traslocato nelle casse del Tesoro. Intanto però si parte a Ferragosto, dopo molti anni di polemiche e discussioni sull’utilizzo dei conti dormienti, rimessi in gioco con la Finanziaria 2006 e svegliati soltanto ora per effetto delle procedure di tutela e informazione dei risparmiatori previsti dalla norma.

Alla fine della fiera ci potrebbero essere molte sorprese perché la dimensione del fenomeno è difficile da quantificare, anche se le stime fanno pensare a cifre di tutto rispetto: tra banche, finanziarie e Poste, i depositi abbandonati al loro destino potrebbero essere oltre 1 milione. Restano fuori dall’operazione le polizze, le cassette di sicurezza, i buoni fruttiferi e i conti correnti già ridotti sotto l’importo minimo di 100 euro. Per il resto, tutti i risparmi che per anni sono rimasti nel ventre di banche e uffici postali tra pochi mesi diventeranno proprietà del Tesoro, che li utilizzerà appunto per fini sociali (le vittime dei crac, i precari, gli anziani poveri). Ma l’elenco potrebbe anche allungarsi, se davvero gli incassi finali saranno quelli di una Finanziaria.

I più ottimisti si aspettano di incassare 15 miliardi di euro, anche se negli ultimi mesi il numero dei conti non movimentati è calato e la cifra finale potrebbe scendere sotto i 10 miliardi.

In ogni caso, sempre di un tesoretto si tratta e non può che essere gradito in tempi di vacche magre per i conti pubblici. E comunque è meglio non sbilanciarsi né in un senso né in un altro. Non si sa esattamente quanti depositi dimenticati saranno messi in libertà dalle banche: si potrebbe arrivare a oltre trecentomila posizioni. Tanto per dare un’idea, il gruppo Intesa Sanpaolo segnalava a febbraio quasi 27 mila conti nominativi e 54 mila rapporti anonimi, come libretti al portatore e certificati di deposito.

Il Banco popolare 32.400 conti dormienti, Unicredit banca altri 27mila, Ubi banca 19.500 conti, il Monte dei Paschi di Siena 14.000 posizioni.

Ma impressionano molto i dati forniti dalle Poste perché soltanto nei Comuni capoluogo i libretti dormienti sono oltre 840 mila: questo grande flusso di risparmi si rimetterà in moto il 25 agosto, trascinandosi dietro storie vecchie e vicende umane che risalgono spesso agli anni Cinquanta, quando i guadagni degli immigrati tornavano in Italia sotto forma di migliaia di libretti postali.

Qualche esempio: a Villarosa (Enna), un Comune di cinquemila anime e un passato di emigrazione, ci sono 200 conti dimenticati presso l’ufficio postale. Lo stesso a San Giovanni in Fiore (Cosenza), un altro Comune di emigrati, dove quasi mille libretti stanno per risvegliarsi e per imboccare una direzione diversa da quella immaginata in origine dai loro titolari. O forse, chissà, neanche tanto diversa, dato che la mano pubblica si propone sulla carta finalità di tipo sociale, che potrebbero non dispiacere agli immemori o scomparsi intestatari."

di Michele Lombardi il secolo XIX.it

mercoledì 13 agosto 2008

Santità, rinunci all'ermellino

«Santità, rinunci all’ermellino»
In migliaia per l’appello animalista

«È un atto di carità». Il cardinale: non ci sono battaglie
più urgenti?

CITTA’ DEL VATICANO — «Le chiediamo di rinunciare alla stola di ermellino»: è scritto in una lettera aperta indirizzata a Benedetto XVI, che ha già raccolto 1.784 firme e che altre ne sta raccogliendo on line: www.firmiamo.it/sign/list/papasenzaermellino. La sottoscrizione è stata lanciata il 21 luglio dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) e mira a raccogliere diecimila firme entro il 30 settembre. «Non ci sono battaglie più importanti da fare?» si domanda con ironia il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica di San Paolo e cultore di araldica ecclesiastica: è lui che ha «ridisegnato » lo stemma di papa Benedetto, apportando varie modifiche a quello che fu del cardinale Ratzinger.

«Va bene difendere gli ermellini—dice ancora il cardinale — ma ci sono creature umane che meriterebbero una difesa prioritaria e nessuno se ne occupa». Facciamo osservare che si tratta di una battaglia simbolica, in vista di un nuovo approccio al mondo animale e sua eminenza risponde così: «Io ci vedo il sogno di un rapporto con gli animali che non è ancora alla nostra portata. Se la sentirebbero questi signori di rinunciare a mangiare carne e pesce? E se mangiamo gli animali allora possiamo anche vestircene, non crede?».

Visto il successo della sottoscrizione, il presidente nazionale dell’Aidaa, Lorenzo Croce, ha inviato ieri una lettera al papa con cui chiede «un atto di carità verso gli animali creature di Dio», attraverso il gesto simbolico della rinuncia alla mozzetta e al camauro «orlati di ermellino». La lettera chiede a Benedetto XVI «un atto di coraggio e di forza che darebbe ulteriore luce al suo magistero». Il presidente dell’Aidaa si attende una risposta da Benedetto XVI: «Conosciamo la sua sensibilità verso le tematiche ambientali e di tutela della natura e degli animali, ora ci piacerebbe vedere un gesto concreto che indichi la strada del rispetto e dell’amore anche per gli animali creature di Dio, evitando che le stesse creature vengano ammazzate per farne delle stole di pelliccia delle quali si può facilmente e serenamente fare a meno».

L’ultimo tra i firmatari al momento in cui abbiamo consultato la lista era un Alessandro Verona di Mirandola. I primi nomi — dopo quello del proponente — erano stati: Monia Ugolini (Parma), Filippo Faraguti (Parma), Andrea Panelli (Bergamo), Valerio Callari (Roma), Susanna Tevenè (Livorno). Un Ivan Bazzati di Roma alla firma aggiunge il commento: «Senza ermellino, meglio senza papato».


Dal Corriere della Sera

giovedì 7 agosto 2008

Storiella disabili

,Un saluto a tutti, vi posto una storiella che ho ricevuto via email. A me è piaciuta molto e credo sia il caso di condividerla con voi. Leggetela tutta d'un fiato e ricordati che TU fai la differenza.

Non cercare mezzi termini: non ce ne sono.

Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti.

Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda: 'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione.

Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?'


Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.

Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.'

A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.

Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?'

Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.

Il padre di Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.

Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: 'Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono'
Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team.

Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.

Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti.

All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.

Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.

Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.

A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.

Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.

In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.

Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.

Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora finito.

A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.

Invece...

Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.

Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!'

Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.

A quell punto tutti urlarono:' Corri fino alla seconda base!'
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.

Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla..

Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.

Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!'

Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.

Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto tutti gridarono:' Corri in prima, torna in base!!!!'

E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.

'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità'.

Shay non è vissuto fino all'estate successiva.

E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre...non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.





ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:
In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.

Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.

Se stai pensando di forwardare questo messaggio, c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio.
Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA.

Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il 'naturale corso delle cose' a realizzarsi.

Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una opportunità: passiamo una calda scintilla di amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?

Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.

Ora tu hai 2 scelte:
1. fare finta di niente
2. inoltrare o diffondere questa storiella

Possa questo giorno essere un giorno luminoso.

venerdì 1 agosto 2008

La chiesa cattolica, ricchezza e avidità di denaro

Per coloro che non conoscono neanche approssimativamente il giro d'affari della chiesa cattolica, guardatevi questo interessante video.



E pensare che la chiesa cattolica è la stessa che predica di aiutare il prossimo, di fare la carità, poi a sapere queste cose...

Io dico sempre che l'esempio è la miglior predica.

Per chi volesse discutere insieme dell'argomento è possibile farlo nel forum nel seguente thread:

http://wwwnonsolospiritualita.forumup.it/posting.php?mforum=wwwnonsolospiritualita

giovedì 31 luglio 2008

La non-violenza di Gandhi

Salve a tutti, a volte mi è capitato di parlare con alcuni di non violenza e questi la consideravano quasi una forma di debolezza, una mancanza di forza di reagire, quando invece essa è ben altro e implica una forza e fermezza interiore che un violento se la sogna.

Ho trovato un link molto bello che spiga bene il concetto di non-violenza di Gandhi:


http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/gandhi2.htm


Leggetevelo e fatemi sapere cosa ne pensate nel Forum, in questo thread, grazie.

giovedì 24 luglio 2008

Questo blog condanna il papa

Eccomi tornato dopo una lunga assenza causa laurea (che finalmente ho ottenuto), mi scuso con tutti per non aver più postato ma il motivo era piuttosto importante e gli impegni erano molti.

Mi associo all'iniziativa del Blog di Alessio riguardante il papa, direi che quanto successo è vergognoso.

Tra i due banner mi sembra decisamente più appropriato il secondo che è quello che scelgo.

Devo dire che questo papa non mi è mai piaciuto, sin da quando era cardinale.

I fatti accaduti sono riportati qui:

http://alessios4.blogspot.com/2008/07/il-papa-condanna-la-blogosfera.html
E qui vi è tutto il racconto della vicenda:

http://burbero.splinder.com/post/17834222/Denuncia+per+il+Papabanner

Qui trovate invece gli aggiornamenti:

http://burbero.splinder.com/post/17863905

martedì 8 luglio 2008

Marco Travaglio - Il pizzo di Berlusconi

Vi propongo ancora una volta Marco Travaglio, buona visione, purtoppo non ci sono molti commenti da fare, si commenta da solo, Travaglio come al solito sempre semplice e chiaro.

sabato 5 luglio 2008

Informazione

Per coloro che fossero interessati è stato rimesso in youtube il video di Battiato in cui parla del sacro:

"Battiato e il Sacro"


Un ringraziamento particolare va a Daniele.

venerdì 4 luglio 2008

Scusate...

Un saluto a tutti, scusate se sto scrivendo poco ultimamente ma sono impegnatissimo, non sono rimasti molti giorni alla mia tesi e vorrei che sia tutto ben pronto e organizzato senza sorprese :)

Immaginerete che lo stress in questi periodi non è poco, allora a volte cerco di rilassarmi la mente con qualche musica che mi dà energia e senso di tranquillità.

Una che mi piace molto ed è anche un mantra molto potente è questa, ve la posto con la speranza che piaccia anche a voi:

venerdì 27 giugno 2008

La fede...

Salve a tutti, per collegarmi all'ultimo commento (al momento attuale) che avevo fatto alcuni giorni fà in un post del blog di Alessio vi riporto la seguente citazione:

"CHE PENSIATE DI RIUSCIRCI
O DI NON RIUSCIRCI
AVETE COMUNQUE RAGIONE"

Henry Ford


Per chi non avesse seguito la discussione (diciamo che si parlava di non località, ma poi si è andati OT parlando di scienza e dei suoi limiti, diciamo che ho svariato un po'), il mio commento era il seguente:

"Ah mi viene in mente un bell'esempio in cui abbastanza indipendentemente dall'ottimismo o pessimismo, per come funziona il nostro cervello, esso tenderà a focalizzarsi su una certa cosa, difficile spiegare a parole, vado con l'esempio.

Dovete fare un'esame universitario, avete studiato tutto tranne che una domanda, tutto e anche benissimo, tranne una cosa, vi sedete guardate il professore, lui è lì, può chiedervi tutto e sinceramente gliene frega poco di te, deve passare il suo tempo ed esaminarvi, per lui una domanda vale l'altra, non sapendo cosa chiedervi, vi chiede la prima cosa che gli viene in mente. Che domanda sarà tendenzialmente e perché? Provate a ripensare dove stava il vostro cervello in quel momento, cosa trasmetteva e con quale intensità!!! (paura) :D

Ora pensate ad un altra situazione, non avete studiato niente, ma solo una domanda perché sapete che l'esame consiste di solo una domanda orale.
Lui come prima è lì indifferente, pensa a una cosa la prima che gli viene in mente e ve la chiede.

A cosa stavate pensando? E' facile in questo caso che non avendo nulla da perdere, il vostro cervello era fisso nell'unica cosa che sapete, e con la grossa speranza di fare il colpaccio :) e magari sin da prima seppur scettici a parole vi eravate pregustati e assaporati cosa avrebbe voluto dire passare l'esame avendo studiato solo una cosa e ne avete sentito la gioia come se questo fosse già successo.

Beh, se le cose stanno così e la vostra "intensità" di pensiero è forte e il vostro crederci è così tanto da pregustarvi tutte le emozioni del successo sin da prima senza essere turbati da cattivi pensieri, molto ma mlto probabilmente quell'esame vi è andato bene poi.

Ora provate a pensare alla "fede" di cui parlava Gesù, alla preghiera, Gesù ci insegna che per pregare bisogna chiedere e ringraziare poi come la nostra preghiera fosse già stata esaudita (e cosa "sentite" voi in termini emozionali se la vostra preghiera è già stata esaudita? Gioia, felicità, sin da prima che la cosa succede. E cosa sono gioia e felicità? Emozioni che danno potere al pensiero, all'idea).

Se leggete bene il vangelo, esso sembra un manuale delle tecniche per fare i miracoli :) e non sto scherzando.

Vi cito un passo del vangelo di Matteo che la chiesa cattolica non guarda mai bene a fondo e inserisco tra parentesi i miei commenti, prima leggetelo senza le scritte tra parentesi, poi rileggetelo tutto con la mia interpretazione:

"Verso la fine della notte egli (Gesù) venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E` un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!» (ha semplicemente comandato a Pietro di andare, come da lui richiesto, se sei tu...e infatti era lui). Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque (WOW!! PURE PIETRO LO SA FARE!) e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'IMPAURI' e, cominciando ad affondare (ops, che è successo??? Eppure Gesù gli aveva comandato di andare sulle acque, ah si è vero, questo non vuol dire che Gesù gli ha detto potrai camminare sulle acque grazie a me, quindi non è stato affatto Gesù a fare cilecca nel miracolo e infatti poi lo spiega Gesù cosa è successo), gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»."

E' scritto tutto qui! Lì c'è il segreto dei miracoli.

E il fatto che Pietro per un attimo riuscì a camminare sulle acque non è dovuto alla grandezza di Gesù (come la chiesa fà passare questa storiella), ma alla fede cieca di Pietro in Gesù, lui grazie al comando di Gesù per un attimo era riuscito a scrollarsi di dosso tutti i dubbi e le paure, ma è durato solo un attimo, poi la tempesta ed è tornato il dubbio e in un attimo...puf, finito l'incantesimo :)

Che ne pensate?

Ora buon lavoro sulla vostra mente per riuscire a pensare positivo e a "sentire" positivo, questa è la parte più difficile, il dubbio non si scaccia facilmente e la nostra società, i nostri genitori, i nostri condizionamenti radicati non ci giocano certo a favore.

In bocca al lupo."




P.S. Continuo a ricordarvi (d'ora in poi per un bel po' di tempo aggiungerò sempre un rimando al forum) a chiunque voglia discutere di qeusti argomenti (ed altri) che può farlo nel nuovo forum, siete sempre i benvenuti.

mercoledì 25 giugno 2008

La morte...

Eknath Easwaran è un mistico indiano morto nel 1999.

Ha insegnato per quarantanni, prima letteratura inglese poi meditazione all'Università di Berkeley.

Egli raccontava come sua nonna, che era stata la sua guida spirituale, gli aveva dato una semplice, ma importante lezione.

Quando, ancora bambino, era rimasto colpito dalla morte di un familiare, lei lo aveva fatto sedere su una grande sedia di legno e gli aveva detto di reggersi a quella con tutte le sue forze.

Lui s'era aggrappato ai braccioli, ma lei era riuscita lo stesso a strapparlo via. Nel resistere lui aveva sentito male.

La nonna gli aveva poi chiesto di sedersi di nuovo, ma questa volta senza fare alcuna resistenza. Lei lo aveva allora tolto dalla sedia gentilmente, prendendolo in braccio.

«Così avviene con la morte. Sta a te scegliere come vuoi andartene. Ricordatelo.»

Tratto dal libro di Tiziano Terzani, "Un altro giro di giostra" Ed. Longanesi

martedì 24 giugno 2008

Risonanza morfica di Sheldrake

Rupert Sheldrake, è un biologo e scrittore britannico, dopo aver studiato a Cambridge e iniziato la sua attività scientifica nel Clare College si trasferisce in India nell'International Crops Research Institute for the Semi-Arid Tropics. Finisce poi nell'ashram di Bede Griffiths, un frate benedettino, allievo di C.S. Lewis. In quell'ash-ram, a Shantivanam nel Tamil Nadu, il giovane Sheldrake aveva scritto un interessante saggio, "A New Science of Life", combinando le sue esperienze e le sue certezze di scienziato con le esperienze e le incertezze di uno che si è messo sulla via dello spirito.

Sheldrake sostiene che tutti gli esseri viventi, e anche i minerali, riescono in qualche modo ad acquisire nella loro memoria fatti avvenuti precedentemente ai loro simili, senza che fra di loro ci sia stata alcuna possibile comunicazione... almeno non un tipo di comunicazione come la intendiamo noi. In altre parole, quando il membro di una specie assume un nuovo comportamento, o un modo di reagire a certe esperienze, quel nuovo comportamento, se ripetuto varie volte e da più membri della specie, incide su tutta la specie, suggerendo con ciò, che molte delle cosiddette immutabili leggi della natura altro non sono che delle mutabilissime abitudini. Abitudini che dipenderebbero da quel che è successo prima e da quanto spesso è successo.

Sono diversi gli esperimenti eseguiti che confermerebbero la teoria di Sheldrake, ad esempio uno fatto nell'arco di diversi anni a Londra, in cui topi di varie generazioni, messi in una vasca che si riempie lentamente d'acqua e da cui esiste solo una via di uscita, imparano progressivamente a mettersi in salvo. Cioè, se più della metà dei topi della prima generazione affoga, molti di meno muoiono delle generazioni successive finché, dopo varie generazioni, tutti si salvano.

Quel che è assolutamente sorprendente è che, ripetendo lo stesso esperimento in Australia, quasi tutti i topi della prima generazione trovano la via d'uscita come se l'esperienza dei topi di Londra si fosse in qualche modo trasmessa anche a loro. Lo stesso succede nelle reazioni dei minerali e dei metalli sottoposti a certi processi. Ad esempio, certi cristalli che salinizzano a Londra dopo un certo numero di prove, salinizzano immediatamente quando l'esperimento viene fatto successivamente in un'altra parte del mondo.

La conclusione di Sheldrake è che esiste una sorta di accumulazione dell'esperienza a distanza: sia distanza di tempo che di spazio. Lui la chiama: risonanza morfica.

Di questo ed altro stiamo parlando nel nuovo forum, venite anche voi a partecipare se siete interessati.

Questo il link del forum: http://wwwnonsolospiritualita.forumup.it/

Questo il link della discussione che ha collegamenti con l'attuale post: http://wwwnonsolospiritualita.forumup.it/viewtopic.php?t=6&mforum=wwwnonsolospiritualita

sabato 21 giugno 2008

Il visibile e l'invisibile

Salve a tutti, oggi voglio parlarvi del mondo del visibile e dei nostri limiti umani, poiché troppo spesso ci affidiamo erroneamente ad essi oppure alla nostra razionalità (io per primo aimé). Non so se sapete ma uno dei "principi metodologici" della fisica recita così:

"Tutto ciò che è razionale non sempre è reale"

e un altro così:

"la logica della natura non è logica umana".

Sarebbe importante tenerli sempre a mente.

Tutti noi vogliamo vedere, toccare con mano le cose per poterle accettare...ehhh se solo sapessimo quanto poco possiamo vedere quando osserviamo qualcosa (oggi mi focalizzo solo su questo aspetto) forse ci renderemmo conto di quanto siamo ingenui.

Tutti noi siamo circondati da radiazioni elettromagnetiche, completamente circondati.

Una radiazione può essere caratterizzata da una frequenza e da una lunghezza d'onda.



Noi riusciamo a percepire mediante la vista solo le lunghezze d'onda comprese tra i 380 e i 760 nanometri, tutte le altre no.

Percepiamo il colore degli oggetti decodificando attraverso il nostro cervello la lunghezza d'onda della radiazione che viene riflessa dall'oggetto quando noi lo guardiamo, e non dal colore che l'oggetto HA realmente :)

Voglio riportarvi ora questo schemino per farvi vedere una classificazione delle radiazioni elettromagnetiche in base alle frequenze e quindi alla lunghezza d'onda e notate quanto piccolo è l'intervallino percepibile attraverso i nostri sensi (e non pensiate che gli strumenti della scienza siano in grado di percepire tutte le radiazioni elettromagnetiche esistenti).


Tipo di radiazione elettromagnetica Frequenza










Lunghezza d'onda
















Onde radio <3ghz









> 10 cm

Microonde 3 GHz – 300 GHz









10 cm – 1 mm

Infrarossi 300 GHz – 428 THz









1 mm – 700 nm

Luce visibile 428 THz – 749 THz









700 nm – 400 nm

Ultravioletti 749 THz – 30 PHz









400 nm – 10 nm

Raggi X 30 PHz – 300 EHz









10 nm – 1 pm

Raggi gamma > 300 EHz









<1pm




Già che ci siamo vi dico anche una piccola curiosità, sul perché riusciamo a vedere attraverso i vetri :)

Questo è possibile poiché il vetro non filtra, quindi non riflette l'intervallo di frequenze del visibile, quindi quando noi dirigiamo il nostro sguardo in direzione di un vetro, le onde elettromagnetiche che arriveranno ai nostri occhi saranno quelle degli oggetti che le riflettono che si trovano al di là del vetro che stiamo guardando (in realtà una piccolissima parte viene riflessa, è per questo che comunque siamo in grado di percepire il vetro).

Questo discorso delle frequenze vale per tutti i nostri sensi, per l'udito, per il gusto, per il tatto...

Pensate al nostro ingenuo detto "vedere per credere" quanto è limitante :)

giovedì 19 giugno 2008

La professionalità dove è finita?

Ma io dico, almeno per gli esami di maturità, è così difficile preparare delle prove degne del nome del Ministero?

Leggete questi articoli riportati dal Corriere della Sera, io sono veramente indignato e disgustato dalla voglia di lavorare e dalla professionalità di certa gente.

Traccia piena di equivoci. Il componimento è dedicato a un uomo, ma si chiede di parlare della figura femminile


Premetto che sono per principio allergico all’analisi di un unico testo e per di più pilotata da una traccia prestabilita, perché quella traccia generalmente svia la lettura o l’imbriglia in un’interpretazione preconfezionata. Oltre tutto, in questa Maturità, la scelta del quarto componimento della terza sezione di Ossi di seppia di Montale non è felice, perché costituisce un testo poco rappresentativo dell’intera raccolta.

Ma entriamo nei dettagli. La traccia prevede, prima di tutto, che lo studente riassuma brevemente il «contenuto informativo della lirica in questione». Una poesia ha il valore di una notizia? Non lo sapevo. Lo studente, più saggio degli esperti del ministero, avrà proceduto a fare un semplice riassunto di ciò che i versi di Montale sanno evocare. La prima strofa mette in scena il ricordo di un «sorriso» che è come «un’acqua limpida», vista per caso, «tra le petraie d’un greto», una sorta di piccolo lago in cui si rispecchia l’edera e più in alto ancora «l’abbraccio d’un bianco cielo». Montale è qui chiarissimo: mette in primo piano un ricordo caro. Il Ministero complica tutto perché chiede di individuare la «visione della realtà» del poeta e quella del «ruolo salvifico e consolatorio della figura femminile». Siamo nei guai. Qui c’è un errore grossolano: la poesia è dedicata a Baris Kniaseff che donna non è, ma un vecchio amico ora «lontano». E allora cosa fare? Bisticciare con gli esperti o fare finta di niente? Dire che la ripetizione di tante «r» sta per una realtà ostile e «l’acqua limpida» per una donna che salva, sarà stata forse la scelta più accomodante.

E’ chiaro che tutto il resto va ora a precipizio perché la traccia, mentre s’intestardisce a mettere in scena una donna, chiede di spiegare (con un italiano traballante) in «che senso il portare con sé la sofferenza per il mondo può essere, come dice il poeta, "un talismano" per un’anima e come questa condizione possa essere altrettanto serena che quella di un’anima "ingenua" non toccata dal male». Ma se si leggono i versi non c’è questa equazione, ma solo una sorta d’interrogativa indiretta in cui ci si chiede se l’amico sia oggi un’anima ingenua o un’anima che soffre.

Lo studente saggio avrà a questo punto mandato a quel paese i signori del ministero e nell’ultima strofa seguirà Montale che, al ricordo della «pensata effigie» dell’amico, sommerge i propri «crucci estrosi». Poi, se sarà stato in grado, avrà fatto la sua bella analisi stilistica del componimento e quindi parlato genericamente della poesia di Montale. Tranquilli ragazzi, niente paura. Con esperti ministeriali così poco competenti, il vostro tema meriterà comunque un punteggio pieno.

E passiamo poi alla prova di inglese:

La segnalazione dell'ex prof dei figli di Berlusconi. Che dà il voto al ministero: «Gravemente insufficiente»

MILANO - Dopo il pasticciaccio brutto dello svarione sulla poesia di Montale, presentata come ispirata a una donna, ma in realtà dedicata a un uomo, il refuso torna a essere protagonista degli esami di maturità. Agli studenti degli istituti tecnici per il turismo è stata infatti consegnata una traccia piena di errori. Un testo che gli esperti del ministero hanno probabilmente tratto da un sito che si occupa di turismo e dove una giornalista yemenita ha intervistato i titolari di una struttura alberghiera in Namibia: un esempio di architettura coloniale tedesca, come tedesca è la lingua dei titolari, Tinkie e Johan Cornelissen. La differenza di nazionalità dei protagonisti della chiacchierata e l'uso dell'inglese come lingua veicolare ha dato origine ad un testo pieno di strafalcioni.

Il testo consegnato agli studenti con le correzioni della prof. Woodhouse
LA SEGNALAZIONE - Se ne sono accorti in molti tra gli insegnanti e se ne è accorta anche la professoressa Jean Woodhouse, esperta madrelingua inglese con una ventina d'anni di esperienza di insegnamento nelle scuole italiane - che è stata tra l'altro insegnante privata di Piersilvio e Marina Berlusconi -, che ha pensato bene di correggere la traccia del ministero proprio come avrebbe fatto con il compito di uno qualunque dei suoi studenti. E dando anche il voto che il funzionario autore dell'errore - la persona che ha copiato il pezzo dal web e lo ha trasformato in traccia d'esame senza fare le opportune verifiche - si meriterebbe: «gravemente insufficiente». O, come si sarebbe detto una volta: «4». Del resto, le cancellature e i cambiamenti che l'insegnante ha apportato sono stati parecchi («e nella fretta mi sono limitata ai più evidenti e grossolani» - precisa) e a prima vista potrebbe sembrare più il testo elaborato dall'ultimo della classe che non un documento ufficiale diramato da Viale Trastevere.

Il testo originale reperibile su Internet
VERBI SBAGLIATI - La traccia contiene diverse imprecisioni, come il mancato utilizzo del genitivo sassone o errori nell'utilizzo dei verbi (ad esempio un «have» al posto di un «has»). Ma, secondo la professoressa Woodhouse, al di là degli errori grammaticali, comunque parecchi, è l'intero testo che dovrebbe essere preso e buttato nel cestino.

IL SITO - Lo svarione non sta nell'aver preso pari pari da un sito Internet di argomento turistico il testo da proporre agli esaminandi (è comunque un documento), quanto la scelta di uno zeppo di errori, che potrebbe aver indotto gli alunni a commettere strafalcioni a loro volta. Anche le domande proposte ai candidati (l'esercizio vero e proprio, elaborato dal ministero) sono state oggetto delle correzioni della professoressa Woodhouse. «Sono un'insegnante severa - conclude l'insegnante -. Finito l'esame ho inviato la segnalazione come "privata cittadina indignata".»





martedì 17 giugno 2008

Tutti gli arresti tra i blogger del 2003

,Tutti gli arresti tra i blogger dal 2003

Esce il rapporto annuale della University of Washington. Cina, Egitto e Iran in testa

Il blogger egiziano Abdul Monem Mahmood (da http://www.globalvoicesonline.org)
SEATTLE(Stati Uniti) – Finire in manette per aver organizzato una protesta sociale o per aver violato abitudini culturali tramite un blog. Oppure esseri sbattuti in prigione in quanto rei di aver denunciato sul proprio diario online violazioni dei diritti umani. O ancora perché su un blog si è osato commentare le politiche pubbliche. Succede ancora in alcuni Paesi notoriamente liberticidi e succede anche in nazioni al di sopra di ogni sospetto. Per l'esattezza succede e succederà sempre di più, proprio perché la blogosfera è sotto osservazione da parte dei governi e delle istituzioni. Questo in sintesi ciò che sostiene il report World Information Access (WIA) dell'Università di Washington che censisce le repressioni per crimini relativi all'uso dei blog a partire da cinque anni fa.

TIPOLOGIA DEGLI ARRESTI - Gli arresti dei blogger dal 2003 sono stati 64, sono triplicati rispetto al 2006 e la metà si riferisce solo al 2007. Un terzo degli arresti riguarda la Cina, l'Egitto e l'Iran, ma nella black list delle nazioni che prevedono la prigione per i blogger più ribelli risultano anche Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia e Grecia. In media i tempi di detenzione per i reati da blogging sono sui 15 mesi, ma il record assoluto è di ben otto anni.

SENTENZE NON INTERCETTATE – Ai numeri snocciolati dal WIA bisogna comunque aggiungere una buona dose di arresti non intercettati, proprio perché avvenuti in nazioni estranee alle regole democratiche, dove è ancora possibile far sparire qualcuno nel silenzio di una prigione, senza nemmeno dirlo in giro. Per esempio il Committee to Protect Bloggers (e già il fatto che esista un comitato per la protezione dei blogger è sintomatico) dà notizia di 344 animatori di diari online detenuti nelle prigioni del Burma. Ma il WIA non ha avuto modo di verificare il dato. E se parlarne è utile e doveroso, purtroppo esiste anche un effetto boomerang: più i dittatori del terzo millennio si accorgeranno di quanto sia importante questo strumento più cercheranno di imbavagliarlo.

Emanuela Di Pasqua

Tratto dal Corriere della Sera del 17 Giugno.

venerdì 13 giugno 2008

La democrazia - Un sistema fallito in partenza

"Oggi, per i più, democrazia vuol
dire andare ogni quattro o
cinque anni a mettere una croce
su un pezzo di carta ed eleggere
qualcuno che, proprio perche
deve piacere a tanti,
ha necessariamente da essere
medio, mediocre e banale
come sono sempre state
tutte le maggioranze.

Se mai ci fosse una persona
eccezionale, qualcuno con delle
idee fuori del coumne,
con un qualche progetto
che non fosse quello
di imbonire tutti
pormettendo felicità,
quel qualcuno
non verrebbe mai eletto.
Il voto dei più non lo avrebbe
mai."

Tiziano Terzani
tratto da "Un indovino mi disse"

giovedì 12 giugno 2008

Perché sono vegetariano

Proprio in questi giorni sto dialogando molto riguardo questo argomento sia nei commenti a un post sul blog di Alessio, sia nel blog di Woodstock65 che nel mio forum.

Proverò a trattare questo argomento del vegetarianesimo provando a fare un po’ di chiarezza (magari rispondendo anche un po’ nello specifico a Woodstock con cui ho avuto il piacere di parlare di più), in quanto a mio avviso c’è molta disinformazione a riguardo e spesso esso viene erroneamente associato a malnutrizione, debolezza e malattia, mentre invece non è assolutamente così. Elencherò quindi le ragioni del perché sono vegetariano.

Molte informazioni sono comunque contenute nel blog di Alessio che già da tempo si occupa di questo importante tema.

1- Scelta etica

Gli animali sono esseri senzienti, capaci di provare emozioni, sentimenti come ben sanno coloro che hanno un cane o un gatto in casa. Il discorso è analogo per una mucca, per un maiale, anch’essi a loro modo sono affettuosi e curiosi, peccato che non ci si provi neanche a notarle certe cose.

A dispetto di ciò, questi animali vengono trattati come oggetti. Il 99% degli allevamenti sono intensivi, gli animali allevati in spazi ristrettissimi senza mai la possibilità di uscire alla luce del sole. Soltanto l’1% degli animali più “fortunati” possono pascolare e vengono trattati meno peggio, seppur anche a loro tocca la stessa fine degli altri. (Quindi riguardo questo aspetto, se anche fosse come dice Woodstock che gran parte delle aree della Terra l'unica possibilità di pascolo è per caprini e ovini su terreni inabili alle coltivazioni, purtroppo questo aspetto c’entra ben poco con i mangiatori di carne visto che non vengono fatti pascolare).

Riguardo il trattamento degli animali vi rimando al documentario che proprio Alessio ha postato qualche giorno fa, dovrebbe essere più che sufficiente (io sinceramente non me la sono sentita di vederlo): http://alessios4.blogspot.com/2008/06/earthlings-un-altro-documentario.html

2- Scelta ecologica, sociale e fame nel mondo

Molti uomini di scienza e pensiero hanno creduto che la scelta vegetariana fosse quella giusta per l' armonia del pianeta. Dal genio rinascimentale di Leonardo da Vinci, che non poteva sopportare che i nostri corpi fossero le tombe degli animali, fino ad Albert Einstein, il più grande scienziato del ' 900, che presagiva che nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla Terra, quanto l' evoluzione verso una dieta vegetariana.

Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno a causa della fame, della denutrizione e delle malattie ad essa collegate. Di queste circa 18.000 sono bambini. Ciò significa che ogni settimana muoiono circa 170.000 persone, ogni mese circa 700.000, ogni anno quasi 9 milioni. In totale, un miliardo di individui non ha cibo a sufficienza, mentre un altro miliardo consuma carne in maniera smodata.

Veronesi afferma che i prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero in realtà sufficienti a sfamare i sei miliardi di abitanti, se venissero equamente divisi, e soprattutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare i tre miliardi di animali da allevamento. Ogni anno 150 milioni di tonnellate di cereali sono destinate a bovini, polli e ovini, con una perdita di oltre l' 80% di potenzialità nutritiva; in pratica il 50% dei cereali e il 75% della soia raccolti nel mondo servono a nutrire gli animali d' allevamento.

La metà delle terre fertili del pianeta viene usata per coltivare cereali, semi oleosi, foraggi, proteaginose, destinati agli animali. Per far fronte a questa immensa domanda - in continuo aumento, in quanto le popolazioni che tradizionalmente consumavano poca carne oggi iniziano a consumarne sempre di più - si distruggono ogni anno migliaia di ettari di foresta pluviale, il polmone verde del pianeta, per far spazio a nuovi pascoli o a nuovi terreni da coltivare per gli animali, che in breve tempo si desertificano, e si fa un uso smodato di prodotti chimici per cercare di ricavare raccolti sempre più abbondanti.

Per consumo di risorse, latte e carne sono indiscutibilmente i "cibi" più dispendiosi, inefficienti e inquinanti che si possano concepire: oltre alla perdita di milioni di ettari di terra coltivabile (che potrebbero essere usati per coltivare vegetali per il consumo diretto degli umani), e oltre all'uso indiscriminato della chimica, vi è la questione dell'enorme consumo d'acqua in un mondo irrimediabilmente assetato, il consumo di energia, il problema dello smaltimento delle deiezioni animali e dei prodotti di scarto, le ripercussioni sul clima, l'erosione del suolo, e la desertificazione di vaste zone.

Ho detto che carne e latte sono gli alimenti più “dispendiosi”, ora spiego cosa si intende.

Nel trasformare vegetali in proteine animali, un'ingente quantità delle proteine e dell'energia contenute nei vegetali viene sprecata: il cibo serve infatti a sostenere il metabolismo degli animali allevati, ed inoltre vanno considerati i tessuti non commestibili come ossa, cartilagini e frattaglie, e le feci.

Esiste il cosiddetto "indice di conversione", che misura la quantità di cibo necessaria a far crescere di 1 kg l'animale. Ad un vitello servono 13 kg di mangime per aumentare di 1 kg, mentre ne servono 11 a un vitellone (un bue giovane) e 24 ad un agnello. I polli richiedono invece solo 3 kg di cibo per ogni kg di peso corporeo. Se si considera poi che l'animale non è tutta carne, ma vi sono anche gli "scarti", queste quantità vanno raddoppiate.

Il rendimento delle proteine animali è ancora più basso.

Un bovino, ad esempio, ha un'efficienza di conversione delle proteine animali di solo il 6%: consumando cioè 790 kg di proteine vegetali, produce meno di 50 kg di proteine.

L'economista Frances Moore Lappé fa notare come, nel 1979, 145 milioni di tonnellate di cereali e soia siano stati utilizzate negli USA come mangime per gli animali. Di queste, solo 21 milioni sono state poi rese disponibili per l'alimentazione umana in forma di carne, latte e uova. I 124 milioni di tonnellate di cibo vegetale sprecato avrebbero fornito una porzione di cibo nutriente per tutti gli esseri umani della Terra, ogni giorno, per un anno.

Oltre allo spreco di energia necessaria per il funzionamento dell'organismo, va contata l'energia necessaria per la coltivazione del cibo per gli animali e per il funzionamento degli allevamenti stessi.

Dal punto di vista dell'uso di combustibile fossile, per ogni caloria di carne bovina servono 78 calorie di combustibile, per ogni caloria di latte ne servono 36, e per ogni caloria che proviene dalla soia sono necessarie solo 2 calorie di combustibile fossile, un rapporto di 39:1 a sfavore della carne.

Jon R. Louma afferma che per ogni caloria ingerita dall'americano medio, servono 9.8 calorie di carburante fossile, quindi in un anno un americano "mangia" 13 barili di petrolio.

3- Il problema dell’acqua

Ho voluto mettere in un punto a parte il problema dell’acqua, che a mio avviso è ancora più grave del problema della fame nel mondo.

Il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnia e dall'agricoltura (i cui prodotti servono per la maggior parte a nutrire gli animali d'allevamento).
Quasi la metà dell'acqua consumata negli Stati Uniti è destinata alle coltivazioni di alimenti per il bestiame.

Gli allevamenti consumano una quantità d'acqua molto maggiore di quella necessaria per coltivare soia, cereali, o verdure per il consumo diretto umano.

Dobbiamo sommare, infatti, l'acqua impiegata nelle coltivazioni, che avvengono in gran parte su terre irrigate, l'acqua necessaria ad abbeverare gli animali e l'acqua per pulire le stalle.

Una vacca da latte beve 200 litri di acqua al giorno, 50 litri un bovino o un cavallo, 20 litri un maiale e circa 10 una pecora.
Il settimanale Newsweek ha calcolato che per produrre soli cinque chili di carne bovina serve tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media in un anno.

Facendo un calcolo basato sulla quantità di proteine prodotte si ottiene un rapporto molto sbilanciato a sfavore degli allevamenti: per un chilo di proteine animali occorre un volume d'acqua 15 volte maggiore di quello necessario alla produzione della stessa quantità di proteine vegetali.

Il Consiglio mondiale delle acque sostiene che da qui al 2020 per sfamare il mondo sarà necessario avere almeno il 17 per cento in più dell'acqua attualmente disponibile, diversamente sarà il disastro.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il 19% delle morti per malattie infettive sia dovuto alla scarsità di acqua. nel decennio 1980-1990 una nuova teoria di reidratazione ha salvato tre milioni di bambini da morte certa per malattie infantili come la diarrea.

4- L’uomo è onnivoro?

Domanda difficile a cui rispondere (ma non troppo forse).

Analizzando un po’ più in dettaglio il corpo umano e i suoi processi digestivi si possono notare curiose “coincidenze”.

Per dare un'idea dell'ipocrisia dell'uomo e della commedia che mette in atto per celare la verità, basta ragionare - anche per un solo attimo - sul modo in cui mangia la carne. L'uomo è costretto a camuffare questo cibo - non compatibile con il suo organismo - con una infinita quantità di salse e salsette, non prima di averlo fritto o bollito o invecchiato, e trasformato in mille modi. Questo modo di camuffare la realtà non so perché mi ricorda molto i politici :) Sembra che in fondo in fondo siamo tutti un po' politici :)

Se davvero l'uomo è un carnivoro od onnivoro (come molti, anzi moltissimi, credono), perché non mangia la carne come tutti gli altri veri carnivori ed onnivori, e cioè cruda? Sarebbe opportuno porsi di tanto in tanto questo genere di domande, senza dare tutto per scontato e senza dare credito alle altrui opinioni a scatola chiusa.

Provate solo per un attimo a pensare di togliere dall’uomo tutti quei condizionamenti che la società gli inculca. Impossibile vero? Sono d’accordo, ma possiamo fare una cosa, proviamo a prendere un essere umano in cui questo condizionamento è molto inferiore, e cioè: un bambino.

Prendiamo le cose come sono in natura, prendiamo un frutto e un animale, ammazziamo l'animale e lo squartiamo e mettiamo il bambino affamato di fronte ad una scelta, frutto o ventra dell'animale ammazzato fresco fresco (magari anche davanti al bambino, tanto se è la sua natura...).

Secondo voi cosa sceglierebbe?


Ora ripetiamo la stesso esperimento con un leone.


Secondo te cosa sceglierebbe?

Ora prendiamo un bambino, diciamogli che per natura deve mangiare carne sennò sta male, diciamogli che per natura è onnivoro, prendiamo l'animale ammazzato, cuociamolo, mettiamoci delle buone spezie e mettiamolo un'altra volta di fronte alla scelta. Questa volta forse sarebbe in grado anche di imbattersi nella scelta della carne, ma non è affatto detto, molto più probabilmente sceglierà ancora il frutto.

E non a caso i macelli sono sempre nascosti alla vista del pubblico: per potersi nutrire di animali, le persone devono allontanare il pensiero della loro uccisione, ci deve essere separazione tra l'immagine dell'animale vivo nella "fattoria" (sempre felice e giocoso nelle pubblicità) (che oggi ormai non esiste quasi più ed è sostituita dagli allevamenti intensivi) e la sua carne da infilzare con la forchetta. Se ciascuno dovesse ammazzare da sé gli animali che mangia, sicuramente molti di loro avrebbero salva la vita.

Molti biologi e fisiologi sono d'accordo nell'affermare che l'uomo, in realtà, non è fisiologicamente "costruito" per mangiare carne, e offrono prove estremamente convincenti. Vediamo quali: la classe dei carnivori ha una struttura fisica predatoria (artigli, canini sviluppati), intestino breve (solo 3 volte la lunghezza del tronco) e fortemente acido (10 volte di più di un normale erbivoro); l'intestino breve, lungo 3 volte il tronco, serve ad evitare una sosta troppo prolungata della carne ingerita, in quanto essa è facilmente putrescibile. L'intestino breve, inoltre, è fortemente acido perché deve neutralizzare le sostanze tossiche carnee.

Vediamo come avviene la digestione della carne: una volta giunta nello stomaco la carne ha bisogno, per essere digerita, della secrezione di succhi gastrici ricchissimi di acido idrocloridico. I carnivori, infatti, secernono grandi quantità di acido idrocloridrico, atto a sciogliere le ossa. Il tratto intestinale dove avviene l'ultima parte della digestione, che serve a far passare gli elementi nutrivi nel sangue, deve per forza di cose essere meno lungo possibile: si deve considerare, infatti, che il pezzo di carne altro non è che un cadavere in putrefazione che crea velenosi rifiuti all'interno del corpo. Il carnivoro, quindi, deve liberarsene il più presto possibile. Il problema, per i non carnivori, è la lunghezza del tratto intestinale, che a volte è lungo addirittura 20 volte il tronco. Se i non carnivori mangiassero carne, questa rimarrebbe nel loro corpo un tempo troppo lungo, avvelenandoli.

Passiamo alla classe degli erbivori: struttura fisica forte ma non aggressiva, dentatura priva di veri incisivi superiori per addentare frutti, e canini per dilaniare; intestino lungo sino a 20 volte il tronco, enzima digestivo capace di trasformare e assimilare la cellulosa delle piante. Gli erbivori secernono una quantità minima di acido idrocloridrico, non sufficiente a digerire del tutto la carne.

Poi c'è la classe degli onnivori, parenti stretti dei carnivori, che conservano una certa aggressività e sono simili in molte caratteristiche fisiche ai carnivori; molti, ad esempio, non collocano il cane tra i carnivori, poiché se nutrito di sola carne esso muore.

Adesso osserviamo l'uomo: struttura fisica non aggressiva, tubo digerente lungo 12 volte la lunghezza del tronco, mandibole deboli e non pronunciate, secrezione salivare idonea (grazie alla ptialina) agli amidi dei cereali, dentatura sviluppata soprattutto negli incisivi per mordere e addentare frutti e nei molari piatti e robusti per macinare semi, stomaco debole e poco acido, che non possiede gli enzimi adatti a neutralizzare le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della carne; inoltre il suo intestino ha bisogno di stimoli che favoriscano il movimento peristaltico: frutti, cereali ed ortaggi hanno queste capacità, la carne no. L'intestino crasso, inoltre, per ottimizzare la sua funzione deve avere un contenuto acido: i semi, le radici e i frutti lasciano nel crasso residui acidi, mentre le carni lasciano residui alcalini: ammoniaca e basi diverse. Fisiologicamente l'uomo è più simile ai mangiatori di piante e agli animali da pascolo e da foraggio (come le scimmie, gli elefanti e le mucche), che non ai carnivori come tigri e leopardi. I carnivori, ad esempio, non traspirano dalla pelle: la temperatura corporea viene regolata con il respiro accelerato e l'estrusione della lingua. Gli animali vegetariani, invece, sono dotati di pori sudoriferi per eliminare le impurità e regolare la temperatura.

Tutte coincidenze? Sarà ma a me non mi convince...

I carnivori devono lambire i liquidi (esempio: i gatti), mentre gli animali vegetariani succhiano i liquidi attraverso i denti, come gli uomini.

Pare proprio che l'uomo non rientri né nella classe dei carnivori, né in quella degli onnivori, anzi per alcune caratteristiche fisiche potrebbe essere accostato ai frugivori (come le scimmie) ed in modo minore ai granivori (scoiattoli e topi). Vediamo perché: l'uomo ha una mano pensile come le scimmie e i roditori, atta ad afferrare e cogliere frutti ed oggetti tondeggianti. Se consideriamo la placenta, quella umana è discoidale, come quella delle scimmie antropoidi. Sembra dunque che l'uomo abbia come cibo elettivo i semi, la frutta, la verdura e gli ortaggi.

Quale conclusione dovremmo dunque trarre da questa breve analisi scientifica?

Esistono prove evidenti del fatto che gli essere umani non sono adatti a mangiare carne, e chi decide volontariamente di ignorare tali prove, se ne assume tutte le responsabilità.

5- L’istinto e l'intuito

Molto spesso mi sento ripetere che l’uomo è superiore agli animali, senza però andare a vedere gli innumerevoli casi in cui gli animali sono superiori all’uomo, per vista, udito, olfatto e tantissime altre caratteristiche. Allora sta forse scritto da qualche parte che un essere superiore ha il diritto di togliere la vita a piacimento agli esseri inferiori? Se così fosse al mondo resterebbe solo quell’unico essere (neanche specie) superiore, ma ovviamente non è così, tale diritto non lo si ha.

La scienza di cui tanto ci vantiamo, la medicina, sapete che l’uomo spesso e volentieri si riduce a "copiare" gli animali per fare le “scoperte”?

Si avete capito bene, "copiare", come quando lo studente somarello non sa cosa scrivere nel compito in classe e copia dal compagno più bravo. Vi riporto di seguito questo interessante articolo.

Si sa, gli animali sanno curarsi molto meglio di noi. Più attenti ai segnali che il loro fisico lancia loro, sono addirittura in grado di anticipare il medico. Prediligono, neanche a dirsi, i rimedi naturali. Così, chi ingoiando intere piante, chi frutti particolari per “regolare” le gravidanze, sono un esempio della loro capacità di auto curarsi. Adoperano efficaci rimedi naturali per liberarsi da pulci e parassiti, curano le proprie ferite e i propri malesseri con particolari erbe mediche. Tanto che molti di loro hanno insegnato a medici, chimici ed erboristi le proprietà medicamentose di numerose piante.
Un gruppo internazionale di biologi ha scoperto che gli scimpanzé di un parco nazionale in Uganda consumano argilla e foglie di una pianta africana, per combattere la malaria. Le scimmie ingoiano l’argilla (tra l’altro ricca di un minerale che cura i disturbi intestinali), prima o immediatamente dopo aver ingerito la pianta. Grazie ad analisi di laboratorio, si è chiarito il motivo: l’effetto antimalarico viene raggiunto solo se la pianta è ingoiata assieme all’argilla.

(Non è strabiliante!?!?!? Addirittura la difficoltà non stava nell’intuire un solo componente medicamentoso, ma due che insieme reagivano chimicamente! E poi mi venite a dire che l’uomo è superiore? Che noi abbiamo la scienza? Per forza, loro non ne hanno bisogno della nostra imperfetta scienza, hanno sviluppato molto meglio di noi qualcosa di molto più potente: l’INTUITO.

Sono convinto che anche noi esseri umani potremmo svilupparlo, ma sembra che si sia optati per un’altra via, quella della ragione che nega l’intuito…e andiamo avanti così).

Continuo con l'articolo...

Lo storno costruisce il nido aggiungendo parti di alcune piante, tipo la carota selvatica, perché proteggerà i piccoli dai parassiti. Il bufalo cerca caverne per procurarsi sali minerali che lecca dalle rocce così da integrare la sua dieta carente di queste sostanze. E ancora: il colobo rosso, una scimmia, ha una singolare alimentazione: predilige il carbone nelle sue varie forme. Siccome va matto per le foglie di piante di mango e mandorlo indiano, ricche però di sostanze che interferiscono con la digestione, il carbone annulla l’effetto indesiderato permettendo l’assorbimento di preziose proteine.

Insomma, è evidente che gli animali siano maestri di automedicazione. Per istinto, o per apprendimento dai genitori, sanno mantenersi in ottima salute nel loro habitat, senza l’ausilio del veterinario. Nella loro alimentazione evitano accuratamente sostanze velenose e, se proprio gli capita d’intossicarsi sanno come riparare.
Altra piccola considerazione per cercare di capire qual è la nostra natura, pensiamo all'istinto, quando un bambino vede una lepre correre, o un passero volare, quanti di loro ci vedono del cibo? (se il bambino non è troppo condizionato)

Proviamo invece ad osservare un leone, cosa credete che ci veda lui in una gazzella che corre?
Il bambino e il leone secondo voi provano le stesse emozioni? Potremmo dire che queste emozioni vengono provate anche di fronte ad un frutto?
Non credo proprio.

Il leone, o anche un semplice gatto domestico, al solo odore della carne cruda impazzisce mentre un bambino ne resta schifato. Significa qualcosa questo secondo voi?

Chi ammazza gli animali ha dovuto imparare e abituarsi, non è stato facile per nessuno e soprattutto i bambini se hanno l'opportunità di vedere l'uccisione degli animali che poi finiscono nella loro tavola ne restano scioccati. Credo che per nessuno sia stato piacevole e facile sgozzare la gallina, o il coniglio o il maiale le prime volte, ma poi ci si abituta (sta cosa mi ricorda un po' i killer, accade lo stesso processo).

Perché nelle scuole si fanno spesso e volentieri visite guidate in fabbriche alimentari ma mai viene in mente loro di portare i bambini in un allevamento intensivo e fargli vedere come vengono uccisi gli animali? Se per l'uomo è un gesto naturale non vedo cosa ci sia di male nel mostrarlo ai bambini, nel mondo animale accade così, la mamma mostra al cucciolo come cacciare e questo lo ripete fino a che il cucciolo cresce e diventa capace di procurarsi il cibo da solo.

Questa cosa è possibile osservarla perfino con i gatti domestici (per chi ha un giardino ed essi sono liberi di uscire), la mamma quando ha i micetti piccoli va sempre a cacciare qualche lucertola o qualche passero per mostrarli loro (perfino se la mamma usualmente non caccia mai ma si limita a mangiare crocchette, almeno questo è quello che la mia gatta fà).

Vorrei far notare un altro aspetto, la natura è una cosa, l'istinto di sopravvivenza è un'altra, e ciò che l'uomo fà nel momento in cui sente minacciata la sua sopravvivenza non possiamo certo considerarlo naturale, ma a situazioni eccezionali si trovano rimedi eccezionali.

In Iraq ad esempio i prigionieri di guerra chiusi in container per istinto di sopravvivenza hanno mangiato altri cadaveri umani e feci e hanno bevuto urine, possiamo dire che tutto quello che l'uomo è in grado di fare è naturale? Credo di no. Allora è bene non confondere ciò che facciamo con gioia e semplicità da ciò che per farlo (mi riferisco all'uccisione degli animali per mangiarli) abbiamo bisogno di vincere un certo ribrezzo (sintomo di errore).

Concludo augurandovi di risvegliare in voi quell’intuito che ognuno di voi ha e che consce la Verità ultima delle cose.

Un saluto affettuoso, e rispetto comunque le vostre scelte, vegetariani o non vegetariani, l'importante è essere convinti di quello che si fà ed avere delle ragioni per cui le si fà, e soprattutto cercare la Verità, perché come disse un tale: chi cerca trova.