«Santità, rinunci all’ermellino»
In migliaia per l’appello animalista
«È un atto di carità». Il cardinale: non ci sono battaglie
più urgenti?
CITTA’ DEL VATICANO — «Le chiediamo di rinunciare alla stola di ermellino»: è scritto in una lettera aperta indirizzata a Benedetto XVI, che ha già raccolto 1.784 firme e che altre ne sta raccogliendo on line: www.firmiamo.it/sign/list/papasenzaermellino. La sottoscrizione è stata lanciata il 21 luglio dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) e mira a raccogliere diecimila firme entro il 30 settembre. «Non ci sono battaglie più importanti da fare?» si domanda con ironia il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica di San Paolo e cultore di araldica ecclesiastica: è lui che ha «ridisegnato » lo stemma di papa Benedetto, apportando varie modifiche a quello che fu del cardinale Ratzinger.
«Va bene difendere gli ermellini—dice ancora il cardinale — ma ci sono creature umane che meriterebbero una difesa prioritaria e nessuno se ne occupa». Facciamo osservare che si tratta di una battaglia simbolica, in vista di un nuovo approccio al mondo animale e sua eminenza risponde così: «Io ci vedo il sogno di un rapporto con gli animali che non è ancora alla nostra portata. Se la sentirebbero questi signori di rinunciare a mangiare carne e pesce? E se mangiamo gli animali allora possiamo anche vestircene, non crede?».
Visto il successo della sottoscrizione, il presidente nazionale dell’Aidaa, Lorenzo Croce, ha inviato ieri una lettera al papa con cui chiede «un atto di carità verso gli animali creature di Dio», attraverso il gesto simbolico della rinuncia alla mozzetta e al camauro «orlati di ermellino». La lettera chiede a Benedetto XVI «un atto di coraggio e di forza che darebbe ulteriore luce al suo magistero». Il presidente dell’Aidaa si attende una risposta da Benedetto XVI: «Conosciamo la sua sensibilità verso le tematiche ambientali e di tutela della natura e degli animali, ora ci piacerebbe vedere un gesto concreto che indichi la strada del rispetto e dell’amore anche per gli animali creature di Dio, evitando che le stesse creature vengano ammazzate per farne delle stole di pelliccia delle quali si può facilmente e serenamente fare a meno».
L’ultimo tra i firmatari al momento in cui abbiamo consultato la lista era un Alessandro Verona di Mirandola. I primi nomi — dopo quello del proponente — erano stati: Monia Ugolini (Parma), Filippo Faraguti (Parma), Andrea Panelli (Bergamo), Valerio Callari (Roma), Susanna Tevenè (Livorno). Un Ivan Bazzati di Roma alla firma aggiunge il commento: «Senza ermellino, meglio senza papato».
Dal Corriere della Sera
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