Di Giovanni Greco del 08/11/2008 ore 10:39:46, in Informazione
Il regime cinese sta condannando a morte il Tibet, ha dichiarato il Dalai Lama.
Prima delle Olimpiadi il Dalai Lama si era fatto promotore di una linea basata sul dialogo con Pechino, nella speranza di potere strappare concessioni alla Cina in cambio della rinuncia alla completa indipendenza. Invece pochi giorni fa si è detto stanco dei negoziati con Pechino. «A causa della mancanza di risposte da parte della Cina, dobbiamo essere realistici, non ci sono speranze», ha detto – aggiungendo – che non vuole essere un ostacolo per la causa del Tibet.
E poi continua affermando: «i tibetani sono condannati a morte. Questa antica nazione e la sua eredità culturale stanno morendo... Oggi la situazione assomiglia a una occupazione militare di tutto il territorio. È come se fossimo sotto la legge marziale. La paura, il terrore e le campagne di rieducazione politica causano molte sofferenze».
Ma c’è da chiedersi: perché le grandi nazioni come l’America, che dicono di esportare democrazia nel mondo, non prendono in considerazione la causa del Tibet così come il Congo, il Darfur o altre nazioni dove il genocidio è giornaliero?
Speriamo che il nuovo presidente eletto Obama possa cambiare il mondo esportando
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