"CHE PENSIATE DI RIUSCIRCI
O DI NON RIUSCIRCI
AVETE COMUNQUE RAGIONE"
O DI NON RIUSCIRCI
AVETE COMUNQUE RAGIONE"
Henry Ford
Per chi non avesse seguito la discussione (diciamo che si parlava di non località, ma poi si è andati OT parlando di scienza e dei suoi limiti, diciamo che ho svariato un po'), il mio commento era il seguente:
"Ah mi viene in mente un bell'esempio in cui abbastanza indipendentemente dall'ottimismo o pessimismo, per come funziona il nostro cervello, esso tenderà a focalizzarsi su una certa cosa, difficile spiegare a parole, vado con l'esempio.
Dovete fare un'esame universitario, avete studiato tutto tranne che una domanda, tutto e anche benissimo, tranne una cosa, vi sedete guardate il professore, lui è lì, può chiedervi tutto e sinceramente gliene frega poco di te, deve passare il suo tempo ed esaminarvi, per lui una domanda vale l'altra, non sapendo cosa chiedervi, vi chiede la prima cosa che gli viene in mente. Che domanda sarà tendenzialmente e perché? Provate a ripensare dove stava il vostro cervello in quel momento, cosa trasmetteva e con quale intensità!!! (paura) :D
Ora pensate ad un altra situazione, non avete studiato niente, ma solo una domanda perché sapete che l'esame consiste di solo una domanda orale.
Lui come prima è lì indifferente, pensa a una cosa la prima che gli viene in mente e ve la chiede.
A cosa stavate pensando? E' facile in questo caso che non avendo nulla da perdere, il vostro cervello era fisso nell'unica cosa che sapete, e con la grossa speranza di fare il colpaccio :) e magari sin da prima seppur scettici a parole vi eravate pregustati e assaporati cosa avrebbe voluto dire passare l'esame avendo studiato solo una cosa e ne avete sentito la gioia come se questo fosse già successo.
Beh, se le cose stanno così e la vostra "intensità" di pensiero è forte e il vostro crederci è così tanto da pregustarvi tutte le emozioni del successo sin da prima senza essere turbati da cattivi pensieri, molto ma mlto probabilmente quell'esame vi è andato bene poi.
Ora provate a pensare alla "fede" di cui parlava Gesù, alla preghiera, Gesù ci insegna che per pregare bisogna chiedere e ringraziare poi come la nostra preghiera fosse già stata esaudita (e cosa "sentite" voi in termini emozionali se la vostra preghiera è già stata esaudita? Gioia, felicità, sin da prima che la cosa succede. E cosa sono gioia e felicità? Emozioni che danno potere al pensiero, all'idea).
Se leggete bene il vangelo, esso sembra un manuale delle tecniche per fare i miracoli :) e non sto scherzando.
Vi cito un passo del vangelo di Matteo che la chiesa cattolica non guarda mai bene a fondo e inserisco tra parentesi i miei commenti, prima leggetelo senza le scritte tra parentesi, poi rileggetelo tutto con la mia interpretazione:
"Verso la fine della notte egli (Gesù) venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E` un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!» (ha semplicemente comandato a Pietro di andare, come da lui richiesto, se sei tu...e infatti era lui). Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque (WOW!! PURE PIETRO LO SA FARE!) e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'IMPAURI' e, cominciando ad affondare (ops, che è successo??? Eppure Gesù gli aveva comandato di andare sulle acque, ah si è vero, questo non vuol dire che Gesù gli ha detto potrai camminare sulle acque grazie a me, quindi non è stato affatto Gesù a fare cilecca nel miracolo e infatti poi lo spiega Gesù cosa è successo), gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»."
E' scritto tutto qui! Lì c'è il segreto dei miracoli.
E il fatto che Pietro per un attimo riuscì a camminare sulle acque non è dovuto alla grandezza di Gesù (come la chiesa fà passare questa storiella), ma alla fede cieca di Pietro in Gesù, lui grazie al comando di Gesù per un attimo era riuscito a scrollarsi di dosso tutti i dubbi e le paure, ma è durato solo un attimo, poi la tempesta ed è tornato il dubbio e in un attimo...puf, finito l'incantesimo :)
Che ne pensate?
Ora buon lavoro sulla vostra mente per riuscire a pensare positivo e a "sentire" positivo, questa è la parte più difficile, il dubbio non si scaccia facilmente e la nostra società, i nostri genitori, i nostri condizionamenti radicati non ci giocano certo a favore.
In bocca al lupo."
P.S. Continuo a ricordarvi (d'ora in poi per un bel po' di tempo aggiungerò sempre un rimando al forum) a chiunque voglia discutere di qeusti argomenti (ed altri) che può farlo nel nuovo forum, siete sempre i benvenuti.
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