Tanto per cambiare, leggo sui quotidiani online ancora una volta cifre allarmanti.
Il Pil che decresce del 2% circa, il deficit che sale al 3,7% e il debito pubblico che aumenta di quasi cinque punti balzando al 111,2% e una pressione fiscale ai livelli record (43,3%).
E pensare che i commenti del Presidente del Consiglio a certe cifre erano stati: "significa che torneremo indietro di 2 anni. E non mi sembra che due anni fà stessimo così male".
Io rimango scioccato nel leggere certe affermazioni.
Ma in Italia si è contenti perché Silvio non ha venduto Kakà :
Tra l'altro, anche questo sembra tutto un teatrino messo in scena da Silvio per averne un ritorno di immagine positivo, in quanto sembra che l'offerta del Manchester City fosse meno della metà di quella che è stata riportata nei quotidiani italiani, e nel sito ufficiale del Milan, così quando a posteriori l'operazione non sarebbe andata in porto, dopo aver fatto impaurire tutti dicendo "come si può rifiutare", escono fuori gli eroi per cui "i soldi non sono tutto" (soprattutto quando non c'è nessuno che te li darebbe aggiungerei io).
Leggo poi in un altro articolo, in cui Spogli (ambasciatore americano) avverte l'Italia, dicendoci che "L'Italia non può mantenere lo status di potenza economica se i suoi risultati rimangono così bassi".
Questo perché, in Italia, il menefreghismo da parte dei politici verso il bene del paese purtroppo non è cosa solo recente.
Infatti, aggiunge Spogli, cose che non ci sono affatto nuove, ma su cui dovremmo riflettere:
"L'Italia si colloca ripetutamente molto in basso nelle classifiche internazionali sulle condizioni per fare business e investire. Tutti conosciamo i problemi: una burocrazia lenta, un mercato del lavoro rigido, la criminalità organizzata, la corruzione, la lentezza della giustizia, la mancanza di meritocrazia e un sistema di istruzione che non risponde ai bisogni del XXI secolo. Gli italiani dovrebbero sollecitare i cambiamenti per far crescere il paese e soprattutto di cercare di costruire un consenso intorno ad essi".
Dopo altre considerazioni e osservazioni di Spogli, tutt'altro che rosee aggiunge:
"Proseguendo sulla strada finora intrapresa l'Italia può centrare i suoi obiettivi: la mia è un'analisi dura, ma il lavoro che ho fatto in tre anni e mezzo mi dà la convinzione che il paese ce la possa fare. Bisogna cambiarlo dal basso, un mattone alla volta".
L'ultima frase è fondamentale, ed è anche quello che penso io, la soluzione sta lì. Se ci ritroviamo questi politici è perché ci ritroviamo certe mentalità italiane che sono vergognose. Io aggiungerei, ce li meritiamo!
Ora sta a ognuno di noi meritarsi altro, quando ci meriteremmo altro, avremo altro.
Solo cambiando noi stessi, cambieremo il paese.
venerdì 6 febbraio 2009
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2 commenti:
E' PROPRIO COSI' : E' PIU' IMPORTANTE CHE NON SI VENDA KAKA ,O CHI VINCE IL GRANDE FRATELLO O COSA SUCCEDE ALL'ISOLA DEI FAMOSI ? MA SE NON CI METTIAMO NELLA TESTA DI PARTECIPARE ALLA VITA POLITICA , DI CONTROLLARE QUESTA CLASSE POLITICA ,QUESTI NON FINIRANNO MAI DI PRENDERCI PER I FONDELLI !!!!
Basta non andare più a votare e vedete quate belle rivoluzioni culturali, economiche, sociali ci saranno.
Bisogna smontare l'antico potere che si basa ancora sull'ignoranza indotta, e la corruzione su ogni piano istituzionale.
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