sabato 7 febbraio 2009

La fine della democrazia

E' proprio così, di pari passo con questa situazione (leggi scusa) Eluana, strumentalizzata appositamente dal premier, è ufficialmente partito l'attacco alla Costituzione che stavamo solo aspettando e che da tempo temevo.

E' arrivato il momento giusto per poter sferrare l'attacco. Ora Berlusconi, ha dato del "comunista" pure alla Costituzione.

Quello che non gli piace e non gli permette di fare i propri porci comodi è tutto "comunista", o "ideologizzato" o "politicizzato", parole che troppo spesso stanno in bocca al premier. Riporto un articolo del corriere:

"Berlusconi: «Costituzione ideologizzata»
Il premier: ««Riforme necessarie, costituenti ispirati da Costituzione russa»


CAGLIARI - «Serve un chiarimento», anzi, una «riforma» della Costituzione. Lo chiede il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che muovendo da quanto accaduto sul caso Englaro chiede a gran voce «un chiarimento sulla lettura della Carta costituzionale». E lo fa osservando, ad esempio, che «la responsabilità del giudizio sui requisiti di necessità e urgenza per la decretazione sia del governo e che il giudizio su questo fatto sia già attribuito al Parlamento che esamina l’esistenza di questi requisiti come primo atto nella Prima Commissione».

RIFORME - «Ora andremo a fare delle riforme - ha proseguito il premier poco prima di lasciare Cagliari - e può darsi che andremo subito a chiarire il dettato della Carta». Lasciando intendere che senza strumenti legislativi come i decreti il governo si svuota delle sue funzioni e può addirittura «andarsene a casa», Berlusconi scandisce che dopo una riflessione occorrerà vedere «se dovremo arrivare a quelle riforme della Costituzione che sono necessarie perché la Carta è una legge fatta molti anni fa sotto l’influenza della fine di una dittatura e con la presenza al tavolo di forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni».

«PRASSI RIDICOLA» - E poco prima, tornando sul caso Englaro, Berlusconi aveva criticato apertamente la missiva inviata al consiglio dei ministri dal Capo dello Stato: «Con i poteri che ha ora il presidente del Consiglio e in più con l’ipotesi di una prassi che fa intervenire il capo dello Stato addirittura prima che si prendano decisioni la situazione è veramente una situazione che fa ridere». Il premier concede solo la «cortesia istituzionale» del confronto tra Quirinale e Palazzo Chigi, ma precisa che a chiedere quella lettera, quel parere, non è stato di certo lui. «La volontà di mandare una lettera è stata loro. Sono loro ad aver comunicato al dottor Letta l’esistenza di quella lettera».

VELTRONI REPLICA - Dura replica del segretario del Pd, Walter Veltroni, alle critiche del premier Silvio Berlusconi alla Costituzione. «Berlusconi - afferma Veltroni- dimentica di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. La Costituzione è nata grazie al sacrificio di milioni di italiani che contrastarono chi aveva cancellato il ruolo del Parlamento e messo gli oppositori in condizione di non poter esprimere le proprie idee. Berlusconi si deve inchinare davanti alla Costituzione e davanti al sacrificio di quegli italiani»."

Penso proprio che stiamo precipitando a picco.

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