giovedì 28 agosto 2008
Le vacche tedesche inquinano come i Suv
Le vacche tedesche inquinano come i Suv
Thilo Bode, numero uno dell'organizzazione Foodwatch: «Sono una bomba climatica»
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO – Non la scampa più nessuno, questa battaglia sui cambiamenti del clima. Ora, è il momento delle vacche tedesche: inquinano quanto i Suv e «sono una bomba climatica», sostiene Thilo Bode, numero uno di Foodwatch, organizzazione di difesa dei consumatori della Germania. Solo che – aggiunge – la lobby agricola è finora riuscita a tener il fatto nascosto, al contrario di quanto non hanno saputo fare acciaierie, produttori di energia, industria dell’automobile, compagnie aeree.
LO STUDIO - Foodwatch, dunque, ha effettuato uno studio, insieme all’Istituto per la ricerca sull’economia ecologica (Ioew), e i numeri che ne sono usciti sono assolutamente interessanti. L’agricoltura tedesca (ma ovviamente il discorso in varie misure vale per tutti i Paesi) manda nell’atmosfera ogni anno l’equivalente di 133 milioni di tonnellate di anidride carbonica, poco meno di quella emessa da tutto il traffico sulle strade della Germania (152 milioni di tonnellate). Mentre alle automobili stanno per essere applicate norme europee piuttosto severe per ridurre le emissioni, l’agricoltura è però praticamente assente dai programmi di abbattimento dei livelli di gas serra del governo tedesco e della Ue. Invece, dice Foddwatch, la questione non va sottovalutata e, anzi, dovrebbe spingere tutti a consumare meno carne, “a tornare al rito dell’arrosto domenicale”, ha detto Bode al settimanale Spiegel.
I NUMERI - Produrre un chilo di carne bovina con metodologie intensive (le più usate) equivale, in termini di emissioni, a un viaggio di 70,6 chilometri in utilitaria. Ancora peggio se il chilo di carne è prodotto con metodologia biologica: l’equivalenza è di 113,4 chilometri. Un chilo di formaggio emette quanto un’auto che viaggia per 71,4 chilometri. È necessario ridurre i consumi di carne, dicono dunque gli scienziati. Il calcolo delle missioni agricole e zootecniche tiene conto di una varietà di fattori: l’uso di fertilizzanti, di diserbanti, di pesticidi e il costante uso agricolo di zone umide, che provoca il rilascio nell’atmosfera di grandi quantità di anidride carbonica. Ma considera anche le emissioni corporee di ogni singolo animale: i ruminanti, per dire, emettono costantemente metano, un gas serra 23 volte più potente dell’anidride carbonica. Il ministero dell’Agricoltura tedesco, finora, ha evitato di affrontare il problema. Ma il ministero dell’Ambiente di Berlino ha preparato un documento (riservato) nel quale si sostiene che non ha senso lottare contro i cambiamenti climatici se poi si danno, attraverso la Politica agricola comunitaria, miliardi di euro a un settore che finora non si è nemmeno posto il problema dell’effetto serra. Ovviamente, c’è già chi propone di mettere una tassa “ecologica” sulla carne e sul latte.
Dal Corriere della Sera del 28/08/2008
sabato 16 agosto 2008
ATTENZIONE - Conti "dormienti", come salvarli
"L’ora “x” sta per scattare. Dopo un lungo sonno, si sveglieranno in un giorno di mezza estate, quasi come nella favola della Bella Addormentata. Ma la vicenda dei conti correnti dormienti ha risvolti molto più concreti perché di mezzo ci sono le banche, migliaia di depositi dimenticati e soprattutto un fiume di soldi, che finirà nelle casse dello Stato con finalità diverse: servirà in primo luogo per rimborsare i risparmiatori vittime di crac - vi ricordate di Cirio e Parmalat? - verrà usato per dare un posto fisso a molti precari pubblici e infine contribuirà a finanziare la social card per gli anziani poveri, inventata dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
Troppa carne al fuoco? Può darsi. Ma una cosa è certa: in ballo, c'è un vero tesoretto, che potrebbe valere tra i dieci e i 15 miliardi di euro, più o meno quanto la manovra economica per il 2009 appena approvata dal Parlamento. I calcoli esatti si faranno alla fine perché siamo ancora al nastro di partenza dell’operazione, che decollerà tra una settimana, il 16 agosto, per i depositi bancari, mentre alle Poste il risveglio di libretti e conti è previsto per il 25 agosto.
È quasi un ultimo appello perchè tutti questi soldi abbandonati da anni stanno per lasciare i loro rifugi per finire in un apposito Fondo gestito dal Tesoro, che li userà per scopi molto diversi da quelli di partenza.
Per i più distratti ci sarà ancora rimedio. Chi non ha risposto agli avvisi e non ha provveduto movimentare il conto negli ultimi mesi, dispone ancora di altri 10 anni per farsi avanti e pretendere il rimborso della somma di cui è titolare, anche se nel frattempo i risparmi avranno traslocato nelle casse del Tesoro. Intanto però si parte a Ferragosto, dopo molti anni di polemiche e discussioni sull’utilizzo dei conti dormienti, rimessi in gioco con la Finanziaria 2006 e svegliati soltanto ora per effetto delle procedure di tutela e informazione dei risparmiatori previsti dalla norma.
Alla fine della fiera ci potrebbero essere molte sorprese perché la dimensione del fenomeno è difficile da quantificare, anche se le stime fanno pensare a cifre di tutto rispetto: tra banche, finanziarie e Poste, i depositi abbandonati al loro destino potrebbero essere oltre 1 milione. Restano fuori dall’operazione le polizze, le cassette di sicurezza, i buoni fruttiferi e i conti correnti già ridotti sotto l’importo minimo di 100 euro. Per il resto, tutti i risparmi che per anni sono rimasti nel ventre di banche e uffici postali tra pochi mesi diventeranno proprietà del Tesoro, che li utilizzerà appunto per fini sociali (le vittime dei crac, i precari, gli anziani poveri). Ma l’elenco potrebbe anche allungarsi, se davvero gli incassi finali saranno quelli di una Finanziaria.
I più ottimisti si aspettano di incassare 15 miliardi di euro, anche se negli ultimi mesi il numero dei conti non movimentati è calato e la cifra finale potrebbe scendere sotto i 10 miliardi.
In ogni caso, sempre di un tesoretto si tratta e non può che essere gradito in tempi di vacche magre per i conti pubblici. E comunque è meglio non sbilanciarsi né in un senso né in un altro. Non si sa esattamente quanti depositi dimenticati saranno messi in libertà dalle banche: si potrebbe arrivare a oltre trecentomila posizioni. Tanto per dare un’idea, il gruppo Intesa Sanpaolo segnalava a febbraio quasi 27 mila conti nominativi e 54 mila rapporti anonimi, come libretti al portatore e certificati di deposito.
Il Banco popolare 32.400 conti dormienti, Unicredit banca altri 27mila, Ubi banca 19.500 conti, il Monte dei Paschi di Siena 14.000 posizioni.
Ma impressionano molto i dati forniti dalle Poste perché soltanto nei Comuni capoluogo i libretti dormienti sono oltre 840 mila: questo grande flusso di risparmi si rimetterà in moto il 25 agosto, trascinandosi dietro storie vecchie e vicende umane che risalgono spesso agli anni Cinquanta, quando i guadagni degli immigrati tornavano in Italia sotto forma di migliaia di libretti postali.
Qualche esempio: a Villarosa (Enna), un Comune di cinquemila anime e un passato di emigrazione, ci sono 200 conti dimenticati presso l’ufficio postale. Lo stesso a San Giovanni in Fiore (Cosenza), un altro Comune di emigrati, dove quasi mille libretti stanno per risvegliarsi e per imboccare una direzione diversa da quella immaginata in origine dai loro titolari. O forse, chissà, neanche tanto diversa, dato che la mano pubblica si propone sulla carta finalità di tipo sociale, che potrebbero non dispiacere agli immemori o scomparsi intestatari."
di Michele Lombardi il secolo XIX.it
mercoledì 13 agosto 2008
Santità, rinunci all'ermellino
«Santità, rinunci all’ermellino»
In migliaia per l’appello animalista
«È un atto di carità». Il cardinale: non ci sono battaglie
più urgenti?
CITTA’ DEL VATICANO — «Le chiediamo di rinunciare alla stola di ermellino»: è scritto in una lettera aperta indirizzata a Benedetto XVI, che ha già raccolto 1.784 firme e che altre ne sta raccogliendo on line: www.firmiamo.it/sign/list/papasenzaermellino. La sottoscrizione è stata lanciata il 21 luglio dall’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) e mira a raccogliere diecimila firme entro il 30 settembre. «Non ci sono battaglie più importanti da fare?» si domanda con ironia il cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, arciprete della Basilica di San Paolo e cultore di araldica ecclesiastica: è lui che ha «ridisegnato » lo stemma di papa Benedetto, apportando varie modifiche a quello che fu del cardinale Ratzinger.
«Va bene difendere gli ermellini—dice ancora il cardinale — ma ci sono creature umane che meriterebbero una difesa prioritaria e nessuno se ne occupa». Facciamo osservare che si tratta di una battaglia simbolica, in vista di un nuovo approccio al mondo animale e sua eminenza risponde così: «Io ci vedo il sogno di un rapporto con gli animali che non è ancora alla nostra portata. Se la sentirebbero questi signori di rinunciare a mangiare carne e pesce? E se mangiamo gli animali allora possiamo anche vestircene, non crede?».
Visto il successo della sottoscrizione, il presidente nazionale dell’Aidaa, Lorenzo Croce, ha inviato ieri una lettera al papa con cui chiede «un atto di carità verso gli animali creature di Dio», attraverso il gesto simbolico della rinuncia alla mozzetta e al camauro «orlati di ermellino». La lettera chiede a Benedetto XVI «un atto di coraggio e di forza che darebbe ulteriore luce al suo magistero». Il presidente dell’Aidaa si attende una risposta da Benedetto XVI: «Conosciamo la sua sensibilità verso le tematiche ambientali e di tutela della natura e degli animali, ora ci piacerebbe vedere un gesto concreto che indichi la strada del rispetto e dell’amore anche per gli animali creature di Dio, evitando che le stesse creature vengano ammazzate per farne delle stole di pelliccia delle quali si può facilmente e serenamente fare a meno».
L’ultimo tra i firmatari al momento in cui abbiamo consultato la lista era un Alessandro Verona di Mirandola. I primi nomi — dopo quello del proponente — erano stati: Monia Ugolini (Parma), Filippo Faraguti (Parma), Andrea Panelli (Bergamo), Valerio Callari (Roma), Susanna Tevenè (Livorno). Un Ivan Bazzati di Roma alla firma aggiunge il commento: «Senza ermellino, meglio senza papato».
Dal Corriere della Sera
giovedì 7 agosto 2008
Storiella disabili
Non cercare mezzi termini: non ce ne sono.
Ad una cena di beneficenza per una scuola che cura bambini con problemi di apprendimento, il padre di uno degli studenti fece un discorso che non sarebbe mai più stato dimenticato da nessuno dei presenti.
Dopo aver lodato la scuola ed il suo eccellente staff, egli pose una domanda: 'Quando non viene raggiunta da interferenze esterne, la natura fa il suo lavoro con perfezione.
Purtroppo mio figlio Shay non può imparare le cose nel modo in cui lo fanno gli altri bambini. Non può comprendere profondamente le cose come gli altri. Dov'è il naturale ordine delle cose quando si tratta di mio figlio?'
Il pubblico alla domanda si fece silenzioso.
Il padre continuò: 'Penso che quando viene al mondo un bambino come Shay, handicappato fisicamente e mentalmente, si presenta la grande opportunità di realizzare la natura umana e avviene nel modo in cui le altre persone trattano quel bambino.'
A quel punto cominciò a narrare una storia:
Shay e suo padre passeggiavano nei pressi di un parco dove Shay sapeva che c'erano bambini che giocavano a baseball.
Shay chiese: 'Pensi che quei ragazzi mi faranno giocare?'
Il padre di Shay sapeva che la maggior parte di loro non avrebbe voluto in squadra un giocatore come Shay, ma sapeva anche che se gli fosse stato permesso di giocare, questo avrebbe dato a suo figlio la speranza di poter essere accettato dagli altri a discapito del suo handicap, cosa di cui Shay aveva immensamente bisogno.
Il padre di Shay si avvicinò ad uno dei ragazzi sul campo e chiese (non aspettandosi molto) se suo figlio potesse giocare.
Il ragazzo si guardò intorno in cerca di consenso e disse: 'Stiamo perdendo di sei punti e il gioco è all'ottavo inning. Penso che possa entrare nella squadra: lo faremo entrare nel nono'
Shay entrò nella panchina della squadra e con un sorriso enorme, si mise su la maglia del team.
Il padre guardò la scena con le lacrime agli occhi e con un senso di calore nel petto.
I ragazzi videro la gioia del padre all'idea che il figlio fosse accettato dagli altri.
Alla fine dell'ottavo inning, la squadra di Shay prese alcuni punti ma era sempre indietro di tre punti.
All'inizio del nono inning Shay indossò il guanto ed entrò in campo.
Anche se nessun tiro arrivò nella sua direzione, lui era in estasi solo all'idea di giocare in un campo da baseball e con un enorme sorriso che andava da orecchio ad orecchio salutava suo padre sugli spalti.
Alla fine del nono inning la squadra di Shay segnò un nuovo punto: ora, con due out e le basi cariche si poteva anche pensare di vincere e Shay era incaricato di essere il prossimo alla battuta.
A questo punto, avrebbero lasciato battere Shay anche se significava perdere la partita?
Incredibilmente lo lasciarono battere.
Tutti sapevano che era una cosa impossibile per Shay che non sapeva nemmeno tenere in mano la mazza, tantomeno colpire una palla.
In ogni caso, come Shay si mise alla battuta, il lanciatore, capendo che la squadra stava rinunciando alla vittoria in cambio di quel magico momento per Shay, si avvicinò di qualche passo e tirò la palla così piano e mirando perché Shay potesse prenderla con la mazza.
Il primo tirò arrivò a destinazione e Shay dondolò goffamente mancando la palla.
Di nuovo il tiratore si avvicinò di qualche passo per tirare dolcemente la palla a Shay.
Come il tiro lo raggiunse Shay dondolò e questa volta colpì la palla che ritornò lentamente verso il tiratore. Ma il gioco non era ancora finito.
A quel punto il battitore andò a raccogliere la palla: avrebbe potuto darla all' uomo in prima base e Shay sarebbe stato eliminato e la partita sarebbe finita.
Invece...
Il tiratore lanciò la palla di molto oltre l'uomo in prima base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti dagli spalti e tutti i componenti delle due squadre incominciarono a gridare: 'Shay corri in prima base! Corri in prima base!'
Mai Shay in tutta la sua vita aveva corso così lontano, ma lo fece e così raggiunse la prima base. Raggiunse la prima base con occhi spalancati dall'emozione.
A quell punto tutti urlarono:' Corri fino alla seconda base!'
Prendendo fiato Shay corse fino alla seconda trafelato.
Nel momento in cui Shay arrivò alla seconda base la squadra avversaria aveva ormai recuperato la palla..
Il ragazzo più piccolo di età che aveva ripreso la palla quindi sapeva di poter vincere e diventare l'eroe della partita, avrebbe potuto tirare la palla all'uomo in seconda base ma fece come il tiratore prima di lui, la lanciò intenzionalmente molto oltre l'uomo in terza base e in modo che nessun altro della squadra potesse raccoglierla.
Tutti urlavano: 'Bravo Shay, vai così! Ora corri!'
Shay raggiunse la terza base perché un ragazzo del team avversario lo raggiunse e lo aiutò girandolo nella direzione giusta.
Nel momento in cui Shay raggiunse la terza base tutti urlavano di gioia.
A quel punto tutti gridarono:' Corri in prima, torna in base!!!!'
E così fece: da solo tornò in prima base, dove tutti lo sollevarono in aria e ne fecero l'eroe della partita.
'Quel giorno' disse il padre piangendo 'i ragazzi di entrambe le squadre hanno aiutato a portare in questo mondo un grande dono di vero amore ed umanità'.
Shay non è vissuto fino all'estate successiva.
E' morto l'inverno dopo ma non si è mai più dimenticato di essere l'eroe della partita e di aver reso orgoglioso e felice suo padre...non dimenticò mai l'abbraccio di sua madre quando tornato a casa le raccontò di aver giocato e vinto.
ED ORA UNA PICCOLA NOTA AL FONDO DI QUESTA STORIA:
In internet ci scambiamo un sacco di giochi e mail scherzose senza che queste ci facciano riflettere, ma quando si tratta di diffondere mail sulle scelte della vita noi esitiamo.
Il crudo, il volgare e l'osceno passano liberamente nel cyber spazio, ma le discussioni pubbliche sulla decenza sono troppo spesso soppresse nella nostre scuole e nei luoghi di lavoro.
Se stai pensando di forwardare questo messaggio, c'è probabilità che sfoglierai i tuoi contatti di rubrica scegliendo le persone 'appropriate' o 'inappropriate' a ricevere questo messaggio.
Bene: la persona che ti ha mandato questa e-mail pensa che TUTTI NOI POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA.
Tutti noi abbiamo migliaia di opportunità, ogni giorno, di aiutare il 'naturale corso delle cose' a realizzarsi.
Ogni interazione tra persone, anche la più inaspettata, ci offre una opportunità: passiamo una calda scintilla di amore e umanità o rinunciamo a questa opportunità e lasciamo il mondo un po' più freddo?
Un uomo saggio una volta disse che ogni società è giudicata in base a come tratta soprattutto i meno fortunati.
Ora tu hai 2 scelte:
1. fare finta di niente
2. inoltrare o diffondere questa storiella
Possa questo giorno essere un giorno luminoso.
venerdì 1 agosto 2008
La chiesa cattolica, ricchezza e avidità di denaro
E pensare che la chiesa cattolica è la stessa che predica di aiutare il prossimo, di fare la carità, poi a sapere queste cose...
Io dico sempre che l'esempio è la miglior predica.
Per chi volesse discutere insieme dell'argomento è possibile farlo nel forum nel seguente thread:
http://wwwnonsolospiritualita.forumup.it/posting.php?mforum=wwwnonsolospiritualita