Barbieri e Dio.
Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli e radere la barba.
Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere una buona conversazione.
Parlano di tante cose e di vari argomenti,
quando alla fine toccano l'argomento Dio e il barbiere dice:
io non credo che Dio esista.
Perchè dice questo? Chiede il cliente.
Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste.
Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate?
Ci sarebbero bambini abbandonati?
Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza nè dolore.
Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose.
Il cliente pensa per un momento, ma non replica perchè non vuole iniziare una discussione.
Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio.
Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo in strada con dei capelli lunghi, annodati e sporchi e con la barba sfatta.
Sembrava sporco e trasandato.
Il cliente torna indietro ed entra di nuovo nel negozio del barbiere e gli dice:
la sa una cosa? I barbieri non esistono.
Come può dire ciò? Chiede il barbiere sorpreso.
Io sono qui e sono un barbiere, ed ho appena lavorato su di lei!
No! esclama il cliente. I barbieri non esistono perchè se esistessero non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell'uomo là fuori.
Ma i barbieri ESISTONO! Replica il barbiere
Questo è ciò che succede quando la gente non viene da me.
Esattamente! afferma il cliente. Questo è proprio il punto!
Anche Dio ESISTE!
Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e cerca il Suo aiuto.
Questo è il motivo per cui c'è tanto dolore e sofferenza nel mondo.
sabato 18 ottobre 2008
venerdì 17 ottobre 2008
venerdì 3 ottobre 2008
Storiella - Sentimenti
Raccontano che un giorno si riunirono in un luogo della terra tutti i sentimenti e le qualità degli uomini.
Quando la Noia si fu presentata per la terza volta, la Pazzia, come sempre un po' folle, propose: "Giochiamo a nascondino!". L'Interesse alzò un sopracciglio e la Curiosità senza potersi contenere chiese: "A nascondino? Di che si tratta?", "E' un gioco - spiegò la Pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'Entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'Euforia. L'Allegria fece così tanti salti che finì per convincere il Dubbio e persino l'Apatia, alla quale non interessava mai niente...Però non tutti vollero partecipare. La Verità preferì non nascondersi. Perché se poi tutti alla fine la scoprono?
La Superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la Codardia preferì non arricchirsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la Pazzia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La Fede volò in cielo e l'Invidia si nascose all'ombra del Trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La Generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la Timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la Voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la Libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'Egoismo, al contrario, trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé.
La Menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno!).
La Passione e il Desiderio al centro dei vulcani. L'Oblio...non mi ricordo...dove?
Quando la Pazzia arrivò a contare 999.999 l'Amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la Pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la Pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la Fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la Passione e il Desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'Invidia e poté dedurre dove fosse il Trionfo. L'Egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la Pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la Bellezza. Con il Dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il Talento nell'erba fresca, l'Angoscia in una grotta buia, la Menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'Oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'Amore non le appariva da nessuna parte. La Pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'Amore! La Pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, chiese perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'Amore è cieco e la Pazzia sempre lo accompagna...
Quando la Noia si fu presentata per la terza volta, la Pazzia, come sempre un po' folle, propose: "Giochiamo a nascondino!". L'Interesse alzò un sopracciglio e la Curiosità senza potersi contenere chiese: "A nascondino? Di che si tratta?", "E' un gioco - spiegò la Pazzia - in cui io mi copro gli occhi e mi metto a contare fino a 1.000.000 mentre voi vi nascondete, quando avrò terminato di contare il primo di voi che scopro prenderà il mio posto per continuare il gioco".
L'Entusiasmo si mise a ballare, accompagnato dall'Euforia. L'Allegria fece così tanti salti che finì per convincere il Dubbio e persino l'Apatia, alla quale non interessava mai niente...Però non tutti vollero partecipare. La Verità preferì non nascondersi. Perché se poi tutti alla fine la scoprono?
La Superbia pensò che fosse un gioco molto sciocco (in fondo ciò che le dava fastidio era che non fosse stata una sua idea) e la Codardia preferì non arricchirsi.
"Uno, due, tre..." - cominciò a contare la Pazzia. La prima a nascondersi fu la Pigrizia che si lasciò cadere dietro la prima pietra che trovò sul percorso. La Fede volò in cielo e l'Invidia si nascose all'ombra del Trionfo che con le proprie forze era riuscito a salire sull'albero più alto. La Generosità quasi non riusciva a nascondersi. Ogni posto che trovava le sembrava meraviglioso per qualcuno dei suoi amici. Che dire di un lago cristallino? Ideale per la Bellezza. Le fronde di un albero? Perfetto per la Timidezza. Le ali di una farfalla? Il migliore per la Voluttà. Una folata di vento? Magnifico per la Libertà. Così la generosità finì per nascondersi in un raggio di sole.
L'Egoismo, al contrario, trovò subito un buon nascondiglio, ventilato, confortevole e tutto per sé.
La Menzogna si nascose sul fondale degli oceani (non è vero, si nascose dietro l'arcobaleno!).
La Passione e il Desiderio al centro dei vulcani. L'Oblio...non mi ricordo...dove?
Quando la Pazzia arrivò a contare 999.999 l'Amore non aveva ancora trovato un posto dove nascondersi poiché li trovava tutti occupati; finché scorse un cespuglio di rose e alla fine decise di nascondersi tra i suoi fiori. "Un milione!" - contò la Pazzia. E cominciò a cercare. La prima a comparire fu la Pigrizia, solo a tre passi da una pietra. Poi udì la Fede, che stava discutendo con Dio su questioni di teologia, e sentì vibrare la Passione e il Desiderio dal fondo dei vulcani. Per caso trovò l'Invidia e poté dedurre dove fosse il Trionfo. L'Egoismo non riuscì a trovarlo: era fuggito dal suo nascondiglio essendosi accorto che c'era un nido di vespe. Dopo tanto camminare, la Pazzia ebbe sete e nel raggiungere il lago scoprì la Bellezza. Con il Dubbio le risultò ancora più facile, giacché lo trovò seduto su uno steccato senza avere ancora deciso da che lato nascondersi.
Alla fine trovò un po' tutti: il Talento nell'erba fresca, l'Angoscia in una grotta buia, la Menzogna dietro l'arcobaleno e infine l'Oblio che si era già dimenticato che stava giocando a nascondino.
Solo l'Amore non le appariva da nessuna parte. La Pazzia cercò dietro ogni albero, dietro ogni pietra, sulla cima delle montagne e quando stava per darsi per vinta scorse il cespuglio di rose e cominciò a muovere i rami. Quando, all'improvviso, si udì un grido di dolore: le spine avevano ferito gli occhi dell'Amore! La Pazzia non sapeva più che cosa fare per discolparsi; pianse, pregò, implorò, chiese perdono e alla fine gli promise che sarebbe diventata la sua guida. Da allora, da quando per la prima volta si giocò a nascondino sulla terra, l'Amore è cieco e la Pazzia sempre lo accompagna...
Si te stesso
Ciao a tutti, è un po' che non scrivevo più nel mio blog. Oggi vi posto il seguente video in cui vi è una storiella. Non saprei se definirla bellissima come dice il titolo, ma il messaggio e la morale della storiella mi è piaciuto e per questo ho deciso di riportarla qui.
Dovremmo sempre essere noi stessi e vivere sempre nel presente, senza alcun timore o timidezza, la parola domani sarebbe perfino meglio che non esistesse nella nostra mente.
Dovremmo sempre essere noi stessi e vivere sempre nel presente, senza alcun timore o timidezza, la parola domani sarebbe perfino meglio che non esistesse nella nostra mente.
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